Rampelli: “Jihadisti finti migranti usano l’Italia per insanguinare l’Europa”

roma sbarchi clandestini (2)

“Nessuno di noi può escludere che tra le persone di cui non conosciamo praticamente nulla provenienti clandestinamente dall’Africa ci possano essere parte di quei terroristi che insanguinano le stesse nazioni africane. Precedenti ce ne sono. Tra colpi di Stato, guerre civili, rese dei conti tra etnie, reclutamenti dell’Isis. Una parte di queste persone può sicuramente arrivare in Italia. Il ministro Piantedosi è persona attenta, ha oltretutto tutti i requisiti professionali per poter contrastare questo pericolo”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli in un’intervista doppia con il deputato Benedetto Della Vedova, “Il Bianco e il Nero” di Francesco Curridori sul Giornale.it

L’Europa sottovaluta il pericolo dei flussi incontrollati dei terroristi

“Il governo ha messo in campo tutte le misure possibili per fare un’azione di prevenzione e controllo del territorio che sia adeguata alla circostanza. Il rafforzamento delle misure di prevenzione, controllo e allerta anche sui social ha già dato il suo risultato con gli arresti dell’altro giorno. I due arrestati, che avevano sottoscritto il giuramento di fedeltà e sottomissione all’Isis, hanno lanciato minacce pesanti al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, cui va la mia solidarietà, e inneggiavano alla Jihad islamica. Questo genere di persone non deve avere cittadinanza – inteso in senso lato – in Italia. L’Europa non ha solo sottovalutato il pericolo rappresentato dall’integralismo islamico, ha sottovalutato la portata di flussi migratori eccezionali stratificati nel tempo.

I musulmani qui spesso hanno abitudini contrarie alla Costituzione

I quali s’intendono ancora più insidiosi per il fenomeno della denatalità che prende alla gola il continente europeo e in genere l’Occidente. Flussi che sono contrassegnati da intolleranza ai valori occidentali e a un’appartenenza al radicalismo islamico che impedisce una reale integrazione. Che è possibile solo se si rispettano costituzioni e leggi delle nazioni ospitanti. La qualcosa qui accade raramente. Le persone di religione musulmana che risiedono in Italia coltivano e praticano abitudini spesso in totale contrasto con la Costituzione italiana e questo è un problema vero quanto fin qui ignorato”. “Sarà – ha concluso Rampelli – sempre più difficile nel tempo difendere e presidiare quei diritti conquistati dai nostri padri per i quali hanno combattuto e spesso si sono immolati”.