Rampelli smonta le bufale sul voto sul Def: “Su alcuni giornali ricostruzioni surreali”

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Una leggenda metropolitana, fatta circolare ad arte sui soliti giornali, circola in queste ore sul voto dello scostamento di bilancio al Def, che ha portato al pasticcio del voto dei giorni scorsi. Con quelli del Pd, in particolare Franceschini presidente dell’aula, non sarebbe successo. Una bufale che vorrebbe sottolineare l’imperzia di Fratelli d’Italia e nello specifico del presidente di turno dell’assemblea, Fabio Rampelli. Avrebbe dovuto farsi sostituire all’ultimo istante per garantire un voto in più alla maggioranza traballante.

Rampelli: sul voto del Def sono mancati 5 voti, non uno

Una ricostruzione fantascientifica, che il vicepresidente della Camera ha smentito punto per punto. “Continuo a leggere ricostruzioni surreali tese a dimostrare l’imperizia mia nell’aver presieduto giovedì e di Fdi nell’averlo consentito, perdendo così un voto utile per raggiungere la maggioranza assoluta”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia per precisare alcune ricostruzioni sulla stampa circa l’inopportunità di far presiedere Rampelli il giorno in cui serviva la maggioranza assoluta per il raggiungimento del quorum ai fini dell’approvazione dello scostamento di Bilancio. “Occorre informare i gentili giornalisti, che non possono ovviamente conoscere le modalità organizzative dell’Assemblea, che i turni di presidenza vengono stabiliti dagli uffici ogni 4 mesi, praticamente per l’intero calendario della legislatura e possono essere alterati solo da accordi di scambio interni tra vicepresidenti. Nel caso in specie il turno di presidenza spettava alla maggioranza e precisamente al sottoscritto. Né credo che i vicepresidenti dell’opposizione avrebbero avuto una convenienza a concedere una sostituzione, qualora non fossero comunque risultati entrambi in missione”. “Spero di aver chiarito una volta per tutte la ragione per la quale ero seduto sullo scranno della presidenza, rispondendo ai soliti professoroni pronti a dare lezioni e ricordo comunque che alla maggioranza sono mancati 5 voti, non uno”