Reddito di cittadinanza, 48 milioni truffati da chi non ha diritto: e quando li riprendiamo?

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In tre anni l’Italia ha regalato 48 milioni di reddito di cittadinanza a furbetti e delinquenti che non ne avevano diritto. Il dato fa riferimento ai casi scoperti dai carabinieri nel triennio 2019-2021. Percepivano il Reddito di cittadinanza. Ma c’era anche chi aveva la Ferrari, chi la barca, chi molteplici appartamenti, chi un autonoleggio con 27 auto, chi una scuola di balloE c’è persino chi si è inventato di avere dei figli. C’è un po’ di tutto tra coloro che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. È quanto è emerso dalla maxi operazione, condotta tra il 1 maggio e il 17 ottobre, dai carabinieri del comando interregionale “Ogaden”, con giurisdizione sulle Regioni Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, in collaborazione con il comando Carabinieri Tutela del Lavoro.

Numerosissime le iregolarità: ma chi controlla a monte?

Controlli mirati a verificare la reale sussistenza dei requisiti da parte dei percettori del reddito di cittadinanza che hanno fatto riscontrare altre 5mila irregolarità per un totale di 20 milioni di euro. Tra i denunciati nell’intera operazione, il 60,2% sono uomini (2.097) e il restante 39,8% sono donne (1.387). Inoltre, il 59,4% dei deferiti sono cittadini italiani (2.071), mentre il restante 40,6% di nazionalità straniera (1.431). In provincia di Avellino un 70enne convivente con un funzionario comunale (non indagata) possedeva un’automobile marca Ferrari, numerosi immobili e terreni di proprietà. A Isernia una donna, titolare di una società di autonoleggio e proprietaria di 27 autoveicoli, con false attestazioni relative alla residenza, al reddito percepito e all’attività lavorativa, ha indebitamente ottenuto il reddito di cittadinanza.

Ferrari e barche di lusso tra i percettori del reddito

Ad Aradeo (Lecce) un uomo, oltre a essere sottoposto alla misura restrittiva della detenzione domiciliare, è risultato intestatario di una grossa imbarcazione da diporto. A Taranto la task force istituita dai Carabinieri ha individuato un 71enne disoccupato che percepiva il reddito di cittadinanza pur essendo il proprietario, insieme alla moglie e al figlio conviventi, di ben 17 autovetture e di una motocicletta, tra cui una Bmw, una Mini Cooper, tre Jeep, due Smart e una Kawasaki Ninja. A Talsano (Taranto) un fruitore del beneficio risultava proprietario di 4 veicoli, di cui due di lusso. Inoltre un percettore del reddito faceva parte di un nucleo familiare che, nell’ultimo triennio, aveva dichiarato rispettivamente redditi pari a euro 324.000, 143.000 e 164.000.

False attestazioni per avere l’rdc

In provincia di Caserta aveva chiesto il reddito di cittadinanza un uomo appartenente a un nucleo familiare i cui componenti erano titolari di due imprese con reddito annuo di circa 150.000 euro complessivi. Nella stessa provincia un uomo ha falsamente attestato di essere nullatenente pur se intestatario di più immobili. A Castelfranci (Avellino) un 22enne, figlio di un dipendente comunale, ha effettuato un cambio di residenza fittizio, costituendo un nucleo familiare a sé stante. Pur rimanendo a vivere all’interno della stessa abitazione della madre che è titolare di un’azienda agricola produttrice di uve da vino particolarmente pregiate. Ad Avigliano (Potenza), i Carabinieri hanno deferito all’autorità giudiziaria di Potenza 5 persone, una delle quali percettore di reddito di cittadinanza nonostante avesse una scuola di ballo.

Reddito di cittadinanza anche ai boss dei clan

C’era anche un boss tra le persone che percepivano irregolarmente il reddito di cittadinanza al sud Italia. In particolare i militari hanno scoperto che in provincia di Avellino, percepiva il reddito di cittadinanza un 50enne, ritenuto il reggente del clan “Cavalese”, operante in zona. In provincia di Napoli un 41enne percettore di Reddito di Cittadinanza al momento della richiesta aveva omesso di dire che era sottoposto a misura detentiva. Benché fosse agli arresti domiciliari con tanto di braccialetto elettronico perfettamente funzionante. Nella stessa provincia sono state denunciate, tra le altre, 80 persone, tutte contigue alla criminalità organizzata, che con dichiarazioni omissive sono riuscite a ottenere 852.515,91 euro di illecita percezione del reddito di cittadinanza.

Stranieri tornavano in Italia solo per incassare il reddito

Altri ancora, una volta ottenuto il reddito sono stati cancellati dall’anagrafe comunale poiché resisi irreperibili o rientrati nel proprio Paese di origine. Tornavano in Italia circa una volta al mese esclusivamente al fine di poter spendere e monetizzare quanto indebitamente percepito. Vi sono stati anche casi di numerose persone che hanno dichiarato di far parte di nuclei familiari composti da 15-20 persone asseritamente residenti nella stessa abitazione, ma in realtà per l’anagrafe irreperibili o inesistenti.