Reddito di cittadinanza, accertarsi che chi lo prende viva davvero in Italia. E tra sei mesi si potrebbe abrogarlo

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Il governo è orientato a una stretta sul reddito di cittadinanza. Il tema affrontato nel corso del vertice di maggioranza sulla manovra a Palazzo Chigi, convocato dalla premier Giorgia Meloni. Bisogna accertare che i percettori del reddito cittadinanza vivano in Italia, sarebbe stato il ragionamento della presidente del Consiglio secondo quanto apprende l’Adnkronos. Allo studio dell’esecutivo la possibilità di abrogare il reddito, tra sei mesi, alle persone ritenute ‘occupabili’. ”L’abbiamo condiviso tutti, si è detto che ci sia una assolutata revisione del reddito di cittadinanza, aiutando, come abbiamo detto in campagna elettorale, chi non può lavorare”. Lo ha detto Maurizio Lupi, capo politico di Noi moderati, lasciando palazzo Chigi al termine del vertice di maggioranza.

Durigon: formare i percettori di reddito all’interno delle imprese

Un’intesa con le piccole e medie imprese per confluire presso di esse le risorse destinate ai percettori del reddito di cittadinanza, nelle condizioni di lavorare. Affinché essi si formino nelle imprese e assunti al lavoro, con la decontribuzione. E’ la proposta al convegno regionale della Federazione medie e piccole imprese (Fmpi), tenutosi, stamani, alla Camera di Commercio di Napoli, i cui lavori sono stati conclusi con un collegamento telefonico dal Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. “Ormai è palese che il reddito di cittadinanza sia da modificare. Particolarmente per andare incontro alle aree di disoccupazione e desertificazione industriale, quali sono Napoli e parte del Mezzogiorno. Per questo, il progetto del sottosegretario Durigon per il Rdc è accolto da noi con estremo favore.

Le piccole e medie imprese: pronti ad approfondire

E lanciamo la sfida per andare oltre, ovvero per far sì che siano le imprese ad effettuare la loro formazione per procedere alla loro assunzione, con la totale decontribuzione”, ha affermato il direttore generale di Fmpi, Salvatore Ronghi. Durigon disponibile anche “ad approfondire la proposta di modifica emersa dall’incontro relativa al “fringe benefit” per trasformare la deducibilità in credito di imposta”. Diversificare i fondi e gli stanziamenti tra piccole e medie imprese, creare un sistema virtuoso tra domanda e offerta, promuovere le politiche attive, individuare un sistema di coesistenza tra pubblico e privato. E ancora scongiurare la fuga dei giovani dal nostro territorio valorizzando le eccellenze e le opportunità in loco”.