Reddito di cittadinanza, dagli stranieri truffe per milioni: perché non si controlla prima?

aprilia

“A chi va il reddito di cittadinanza? Truffatori, immigrati ed evasori in oltre il 25% dei casi, stando ai controlli in Umbria, altro che cittadini indigenti. Strumento da rivedere, subito”. Lo dice Matteo Salvini, dopo il risultato delle verifiche condotte dall’Inps in Umbria negli ultimi quattro mesi: il 26,7% delle misure sono state revocate o sono decadute. Lo strumento è certamente tutto da rivedere, dopo le notizie di truffe che arrivano tutti i giorni.

Il reddito di cittadinanza non è una pensione a vita

E oggi a criticare il reddito di cittadinanza arriva la voce di Bernabò Bocca, presidente Federalberghi. “Manca all’appello personale stagionale. Vediamo – sottolinea – la difficoltà di reperire soprattutto figure di medio livello, quelle che hanno come retribuzione 1.200-1.300 euro al mese”.  Una situazione legata anche al reddito di cittadinanza. “Il reddito di cittadinanza – spiega – oggi serve per le classi che si trovano maggiormente in difficoltà. Il problema è quando un percettore di un reddito di cittadinanza rifiuta un posto di lavoro. Questo non funziona”.

“Ci vorrebbero degli uffici di collocamento – suggerisce il presidente di Federalberghi – come funziona negli altri Paesi. Il percettore del reddito di cittadinanza che rifiuta un posto di lavoro perde il reddito o lo perde parzialmente. Altrimenti, è il caso di una pensione a vita e non va bene. Non dimentichiamo che il reddito di cittadinanza serve a ristorare le persone che non hanno lavoro, quindi nel momento in cui si trova un lavoro e si percepisce lo stipendio si perde il reddito di cittadinanza”.

Il caso di 469 stranieri in Calabria

Nelle ultime ore la Finanza ha individuato e segnalato 469 soggetti stranieri per indebita percezione del reddito di cittadinanza. L’operazione, svolta dalle Fiamme Gialle di Lametia Terme nel quadro di un monitoraggio generale su tutti i percettori di reddito di cittadinanza. E’ emersa una palese incongruenza rispetto alla sussistenza dei requisiti per gli stranieri iscritti nelle anagrafi di comuni del territorio lametino. In particolare, ai fini dell’accesso al beneficio il richiedente deve dichiarare di essere in possesso, in modo continuativo, della residenza in Italia da almeno 10 anni.

Il romeno che aggredisce il padrone che vuole metterlo in regola

Minacce al datore di lavoro che voleva metterlo in regola. A Naro, nell’Agrigentino, i carabinieri hanno arrestato un operaio di origine romena di 22 anni con precedenti di polizia. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori dell’Arma il giovane operaio si rifiutava di essere assunto regolarmente perché destinatario del reddito di cittadinanza e pretendeva di lavorare in nero per non perdere il beneficio. Per il 22enne sono così scattate le manette: deve rispondere di minaccia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. E’ stato posto ai domiciliari in attesa dell’udienza.