Senza i referendum sulla giustizia ci toglieranno pure l’avvocato

Referendum avvocato

Ma lo avete capito che se il 12 giugno non passano i referendum sulla giustizia finirà che vi toglieranno pure l’avvocato? Il diritto alla difesa si sta frantumando nel nome della propaganda orchestrata dal partito dei giudici: è ora di dire basta.

E’ uno scandalo l’oscuramento della consultazione sui cinque quesiti referendari. Per ognuno di essi possono esserci ragioni a favore e contro. Ma la mordacchia, il silenzio, l’assenza di informazione sono inaccettabili.

O il referendum o resteremo senza avvocato

Se i cinque quesiti passano il sistema giustizia sarà costretto a fare rapida retromarcia su quello che è stato definito il sistema Palamara. In caso contrario vincerà toga rossa.

Il 12 giugno è una di quelle date in cui dovrebbe essere vietato andare al mare. Bisognerebbe costringere tutti a pronunciarsi con un sì o con un no. Con l’espressione del voto noi garantiamo il diritto a difendersi di qualunque cittadino.

Quella della giustizia è una sfida campale e dovrebbero già esserci per le strade i manifesti del Centrodestra, che a parole lamenta troppe lesioni del diritto. Che altro deve accadere, come sta succedendo a Salvini, oltre che far sparire le prove che possono scagionare un imputato?

Lo stesso governatore della Lombardia, Attilio Fontana, è stato svillaneggiato troppo a lungo per un’inchiesta finita giustamente nel nulla. E quanti altri sono stati nelle stesse condizioni? È casuale l’atteggiamento del Pd?

Il 12 giugno tutti alla urne

Ecco, se rinunciamo a votare domenica 12 giugno; se non convinciamo altre decine di amici e parenti a votare ai referendum sarà come rinunciare all’avvocato quando dovesse toccare a ciascuno di noi.

Sfidare il conformismo giornalistico che nega il diritto ad essere informati su una questione grande come la democrazia. Anche su questo si misura la capacità di indignazione di un popolo intero contro la malagiustizia. Che riguarda tutti.

Contrastare il sabotaggio dei referendum è un dovere per chiunque creda nel diritto ad una giustizia sana e senza sudditanze verso la politica. Ora è l’occasione, che chissà quando ricapiterà dinanzi a noi.