Regina Coeli, aggressione ai poliziotti subito dopo la visita del capo dell’amministrazione penitenziaria

carceri Lazio

Ennesima aggressione, ieri, nel carcere romano di Regina Coeli. E proprio nel giorno in cui nella struttura di Trastevere era stato in visita il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Carlo Renoldi. Due agenti della Polizia penitenziaria sono stati feriti da un detenuto. Lo denuncia Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe. “Dopo la visita del Capo Dap Renoldi, che si è trattenuto fino alle 18 circa presso il Reparto 2^ accoglienza (Repartino osservazione psichiatrica), un detenuto italiano con fine pena 2044 ha aggredito alle spalle, senza apparente motivo, due poliziotti. I quali sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto Soccorso.

Il detenuto è in carcere per omicidio e incendio e proviene dal carcere di Viterbo e da altri, mettendosi in evidenza per la sua aggressività”. Si riferisce, definendo la situazione a Regina Coeli “allarmante” e ricordando che il Sappe, con gli altri sindacati, “ha tenuto nei giorni scorsi una manifestazione di protesta davanti al carcere per sollecitare interventi a tutela del personale di Polizia penitenziaria, interventi che però non abbiamo ancora visto”.

Inerzia delle autorità, che, pur conoscendo i problemi, non intervengono

Sull’episodio interviene anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, che solidarizza con gli agenti feriti. E sottolinea che “la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Paese. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione”.

Un disastro la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari

“Ogni giorno nelle carceri italiane succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Così – ammonisce Capece – non si può andare più avanti. E’ uno stillicidio continuo e quotidiano. Anche la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, che hanno invaso le carceri dopo la chiusura degli Opg merita attenzione e una urgente e compiuta risoluzione. Certo è che la loro presenza ha fatto aumentare il numero degli eventi critici nelle carceri”. Il Sappe chiede quindi “al guardasigilli Marta Cartabia di trovare una soluzione urgente ai problemi penitenziari di Regina Coeli, del Lazio e dell’intero Paese”.