Regione Lazio, a tre mesi dal bando lampo l’ASP di Frosinone resta senza direttore

La notizia è nota: la Regione Lazio pubblica il 20 febbraio scorso un bando fulmineo (di soli 15 giorni) per individuare in appena due settimane il nuovo direttore generale dell’ASP di Frosinone, l’Azienda pubblica di servizi alla persona. Un’operazione rapida, che si sarebbe dovuta chiudere ufficialmente il 7 marzo, che si annunciava come l’inizio di un rimescolamento ben più ampio negli assetti della sanità regionale.
A distanza di quasi tre mesi, però, quell’intenzione si è dissolta nel vuoto: l’Asp di Frosinone è ancora senza guida. O, almeno, la nomina del nuovo direttore non è stata ancora pubblicata ufficialmente sul BURL, il Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

Vuoto di potere ai Vertici della Regione Lazio, ancora senza direttore ASL Frosinone
Un vuoto di potere che pesa, soprattutto considerando il ruolo strategico dell’ente nei servizi socio-assistenziali del territorio frusinate, in un momento in cui il Lazio è alle prese con una riorganizzazione strutturale del sistema sanitario e con il tentativo della nuova amministrazione di imprimere un’accelerazione alla gestione delle risorse e dei servizi.
Il mistero della mancata nomina: perchè l’accelerazione e il successivo rallentamento?
Cosa è andato storto? Nonostante la chiusura ufficiale del bando, nessun nome è stato ancora formalizzato per la guida dell’ente. Le voci si rincorrono, ma la trasparenza latita. E mentre i cittadini aspettano risposte, la macchina amministrativa dell’ASP prosegue a ritmo ridotto, senza una direzione chiara e con il rischio di rallentamenti nella gestione delle attività più delicate, come l’assistenza a disabili, anziani e minori.
In un contesto in cui la Regione Lazio sembra spingere sull’acceleratore per rinnovare i vertici delle sue aziende sanitarie, la mancata nomina all’ASP di Frosinone appare come una stonatura inquietante, che lascia spazio a interrogativi e sospetti sulla reale volontà politica dietro il bando.
L’ombra della politica?
Tra i nomi che circolano con insistenza per la successione a Manuela Manetti, ex direttrice dell’ASP, spunta quello di Lorella Biordi. Figura già nota nelle cronache regionali, Biordi siede attualmente nel Consiglio di Amministrazione dell’ASP stessa. Ma il suo nome non fa discutere solo per le competenze.
Da luglio 2023, Biordi è sentimentalmente legata a Giancarlo Righini, potente assessore al Bilancio della Regione Lazio. La coppia ha trascorso l’estate scorsa insieme a Santorini. In vacanze diventate oggetto di pettegolezzi e sospetti negli ambienti della Pisana, sede del Consiglio regionale del Lazio. Non solo: nello stesso periodo, Biordi è finita sotto i riflettori per aver anticipato sui social una delibera regionale su lavori Astral a Frosinone. Ancor prima che fosse approvata ufficialmente dalla Giunta.
Equilibri di potere nel mirino
Se la nomina di Biordi venisse confermata, si tratterebbe di una mossa politica tutt’altro che neutra. In gioco non ci sarebbe solo la direzione dell’ASP, ma una più ampia strategia di posizionamento che rafforzerebbe l’influenza di Righini su due fronti: Frusinate e Castelli Romani. Un’operazione che, secondo molti osservatori, rientrerebbe in un disegno più ampio di consolidamento del potere all’interno della macchina sanitaria regionale.
Nel frattempo, però, l’assenza di un direttore generale in un ente così delicato come l’ASP lascia scoperto un nodo essenziale della rete di assistenza pubblica, proprio in una fase in cui si dovrebbe garantire continuità e visione.
Una regia opaca?
Il silenzio della Regione Lazio sulla mancata nomina e sullo stallo dell’iter amministrativo lascia perplessi. Dopo il clamore suscitato dal bando-lampo, il buio totale. Nessuna comunicazione ufficiale, nessuna trasparenza sull’esito della selezione, nessuna indicazione sui tempi.
Un cortocircuito gestionale che alimenta dubbi sulla reale natura del bando stesso: selezione meritocratica o spartizione politica mascherata? In attesa che le carte vengano scoperte, la poltrona più importante dell’ASP di Frosinone resta vuota. E con essa, resta scoperto un presidio fondamentale per i cittadini del Lazio.