Chi risponderà dell’operazione a caro costo per fare entrare in giunta regionale i Cinquestelle del Lazio? Non pensi Nicola Zingaretti di poter tacere di fronte ad una nuova storia di sperpero di denaro pubblico.
Il sì di Roberta Lombardi e Valentina Corrado agli assessorati della regione Lazio lo hanno dovuto pagare i cittadini. Perché Zingaretti è stato costretto a liberare l’appartamento…
Paghiamo noi per i Cinquestelle del Lazio
Prima ha promosso l’assessore al bilancio Alessandra Sartore al ministero dell’economia. Lui era ancora segretario del Pd e di posti poteva parlare, a differenza di quello che imputava alle correnti di cui si vergognava (parole sue). E oggettivamente, quella nomina è stata assolutamente meritata.
Ma è il resto che non va bene e il governatore è stato svergognato dal consigliere della Lega Daniele Giannini, che ora attende risposta. L’altra assessora fatta fuori è stata Giovanna Pugliese, che aveva la delega al turismo. Mica è rimasta a piedi, Zingaretti non l’ha mandata a spasso.
Anzi, ha preso 115mila euro dalle nostre tasche e li ha affidati a lei come responsabile della struttura autonoma di diretta collaborazione ‘Cinema’.
Stipendio garantito se l’assessore è trombato
Dice Giannini nell’interrogazione che ha presentato sul caso e alla quale il presidente della regione farebbe bene a rispondere: “Mentre ristoratori, baristi, negozianti, commercianti, gestori di palestre, piscine, teatri e sale cinematografiche fanno da un anno la fame, la preoccupazione di Zingaretti è quella di assicurare uno stipendio ad un assessore ‘trombato‘”.
Anche perché se la Pugliese è così brava da meritarsi un incarico più remunerato di quella da assessore, uno potrebbe anche chiedersi, dice ancora l’esponente leghista: “Ma se è così brava perché sostituirla? Oppure se inadatta, perché riciclarla a spese dei cittadini del Lazio?”.
Chissà se i Cinquestelle entrati in giunta si sono posti la stessa domanda di Giannini. Forse no, perché in questo caso dovrebbero denunciare se stesse, la Lombardi e la Corrado, come sprechi in carne e ossa.