Regione Lazio, il Consiglio boccia la legge per il recupero di Cinema e casali agricoli: “Profili di incostituzionalità”

Roma, cinema Maestoso chiuso da anni

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Regione Lazio, la proposta di legge sull’urbanistica presentata dalla giunta guidata dal governatore Francesco Rocca ha subito una clamorosa battuta d’arresto. Su 21 articoli, ben 20 sono stati bocciati dagli stessi uffici tecnici del Consiglio regionale del Lazio, che ne hanno evidenziato gravi problemi di legittimità costituzionale e incoerenze con la normativa nazionale vigente, nel corso della seduta di ieri 11 giugno. L’ambizioso tentativo di riscrivere le regole sulla gestione del territorio regionale si è così trasformato in un caso politico-giuridico dalle proporzioni inaspettate.

Un testo nato già debole, nel cuore della Regione Lazio

La legge era stata presentata il 9 agosto 2024, con l’intento dichiarato di semplificare le procedure urbanistiche e rilanciare l’uso di spazi dismessi, tra cui vecchi casali agricoli, cinema e teatri. Dopo il via libera in Commissione urbanistica a gennaio 2025, il testo ha incontrato resistenze crescenti, fino alla bocciatura arrivata in aula alla Pisana proprio ieri. A stroncare la proposta non sono state soltanto le opposizioni, ma l’autorevole parere dell’Ufficio legislativo del Consiglio regionale, che ha sollevato rilievi sostanziali, e non sanabili con semplici modifiche formali.

Cultura e territorio nel mirino? La legge della regione Lazio è da rifare

Tra i punti più controversi, la possibilità di trasformare cinema e teatri in supermercati o altre attività commerciali. Una prospettiva che ha scatenato la reazione del mondo culturale, preoccupato per la salvaguardia del patrimonio artistico e identitario delle città. Secondo gli uffici, questa disposizione potrebbe risultare sproporzionata e in contrasto con i principi costituzionali sulla tutela della cultura. Lo stesso vale per la previsione di sanatorie edilizie per i sottotetti, già bocciate dalla Corte costituzionale in casi analoghi, come quello della Regione Puglia.

Semplificazioni urbanistiche sotto accusa

Al centro della critica anche il tentativo di accelerare le procedure urbanistiche. Per l’ufficio legislativo, la semplificazione non può coincidere con una deregulation normativa. Serve una riorganizzazione strutturale, non una corsa contro il tempo. Emblematica, in questo senso, la contestata proposta di utilizzare edifici agricoli dismessi per eventi, con l’aggiunta di piscine e scuderie. Ma le piscine, ricordano gli esperti, non sono strutture pertinenziali: il Consiglio di Stato le considera interventi edilizi invasivi, incompatibili con una gestione semplificata del territorio rurale.

Lazio, casale agricolo
Lazio, casale agricolo – www.7colli.it

Cave e paesaggio, un altro punto critico della legge della Regione Lazio

Anche le facilitazioni previste per le cave hanno destato forti dubbi. In particolare, la norma che permetterebbe di proseguire l’attività estrattiva in zone soggette a vincolo paesaggistico, ancor prima di ottenere una nuova autorizzazione. Un passaggio considerato pericolosamente elusivo rispetto alle norme di tutela ambientale.

È proprio questo insieme di criticità ad aver spinto il gruppo del Partito Democratico a chiedere la sospensione immediata dell’iter legislativo e l’apertura di un confronto più ampio e trasparente con territori, Comuni, ordini professionali e associazioni.

Emendamenti e resistenza della maggioranza Rocca

Nonostante la sonora bocciatura tecnica, il centrodestra non molla. L’assessore all’urbanistica Giuseppe Schiboni ha illustrato velocemente i 40 emendamenti con cui la maggioranza conta di correggere il tiro. Alcune misure verranno eliminate, come quelle su rave party e piscine, mentre altre, come quelle su cinema e sottotetti, saranno riviste. Ma l’intenzione è chiara: portare avanti comunque il progetto, correggendone solo gli aspetti più vulnerabili. In questo contesto, l’ufficio legislativo ha già avvisato che ulteriori osservazioni potrebbero emergere nel corso dei prossimi lavori d’aula.

Una battaglia appena iniziata

Il Consiglio regionale tornerà a discuterne la prossima settimana, ma la strada per l’approvazione appare tutta in salita. Troppo profondi i rilievi sollevati, troppo delicato il tema del governo del territorio per permettersi fughe in avanti. Quel che doveva essere un volano di rilancio per territori in disuso e settori in crisi rischia di trasformarsi in un boomerang legislativo. E intanto, sullo sfondo, rimane una domanda inevasa: la semplificazione può giustificare lo stravolgimento di principi costituzionali e di tutela del paesaggio?

Il comunicato stampa del consigliere regionale M5S Adriano Zuccalà

“La maggioranza di centrodestra in Regione Lazio conferma per l’ennesima volta una totale mancanza di visione sul governo del territorio. La famigerata legge 171, che secondo la giunta Rocca avrebbe dovuto semplificare le procedure per la realizzazione degli interventi edilizi, è stata bocciata su tutta la linea, non soltanto dalle opposizioni, dai comuni e dalle associazioni, ma dagli stessi uffici tecnici che hanno addirittura rilevato potenziali incostituzionalità.
Un flop annunciato, che ha travolto la maggioranza e il nuovo assessore all’urbanistica Schiboni: il risultato è stato un Consiglio regionale, quello di ieri, rimandato per ore e sospeso subito dopo l’illustrazione. La legge che vuole trasformare i cinema in supermercati e i sottotetti e le stalle in case è tutta da rifare.
Noi abbiamo contrastato questa legge fin dal principio: un testo pericoloso che ha cercato di nascondere dietro parole come rigenerazione urbana e semplificazione una deregolamentazione selvaggia totalmente sbilanciata a favore degli interessi dei privati.
Continueremo a dare battaglia per tutelare il patrimonio paesaggistico e le aree protette e contrastare l’urbanizzazione senza controllo”. Così in una nota il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà.

Roma, a sinistra, l'ex Maestoso, a destra, l'ex Empire
Roma, a sinistra, l’ex Maestoso, a destra, l’ex Empire – www.7colli.it