Regione Lazio, Rocca si promuove a pieni voti: “Per il primo anno mi do 7 e mezzo”

francesco rocca sanità

Fornisce un assist a Gualtieri, subito dopo lo punzecchia. Torna sul tema Gay Pride, poi si dà un voto dopo un anno di governo. Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, a “Un giorno da pecora” su Radio 1 scioglie le briglie e fa il punto della situazione, in uno di quelli che, evidentemente, è uno dei suoi programmi preferiti.

Rocca e l’assist sul termovalorizzatore

Dopo la decisione della giunta regionale di dare il via libera ad un piano rifiuti che prevede anche gli impianti, Rocca fornisce un altro assist al sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “Roma è sporca – dice – , il termovalorizzatore va fatto e ho già detto che nel Lazio deve terminare la stagione dei ‘No nel mio giardino'”. L’ex Croce Rossa, però, specifica: “A Gualtieri però ho detto che l’impianto è troppo sovradimensionato, dovrebbe essere più piccolo”. Difficilmente ascolterà il suggerimento. Poi, la critica: “Su alcuni temi ho la sensazione che il Sinsaco potrebbe ascoltare di più i territori”.

“Primo anno da sette e mezzo”

Passato un anno dall’inizio del mandato, Rocca viene inevitabilmente stimolato nel fare un bilancio sintetico. Gli chiedono di darsi un voto: “Penso ampiamente sufficiente – risponde il presidente – diciamo sette, sette più, facciamo sette e mezzo. Sono soddisfatto se non altro per l’impegno di tutti”. “Se mi ricandido? – ha poi risposto – . L’obiettivo è far rivincere la coalizione di centrodestra tra quattro anni”. “Non sono iscritto a FdI, ma ho una lunga storia di vicinanza alla destra, sono dichiaratamente e orgogliosamente un presidente del centrodestra – ha aggiunto- Ho votato FdI alle elezioni”.

Roma Pride e utero in affitto

A tre mesi dal Roma Pride, inevitabile tornare sulle polemiche dello scorso anno, quando Rocca tolse il patrocinio alla manifestazione dopo le pressioni di Pro Vita sul tema dell’utero in affitto: “Ritirare il patrocinio al Gay Pride? È stata una sofferenza – ammette -. Io sono per la libertà di amare. Ma l’utero in affitto mi rifiuto di pensarla come una battaglia della comunità gay. Il 70% delle coppie che ricorre a questa pratica sono eterosessuali. Non c’entra niente con la libertà di amare e di essere se stessi. Io considero l’utero in affitto un sfruttamento, e penso di essere libero di pensare questo senza essere considerato un mostro omofobo”. E sul patrocinio 2024: “Probabilmente lo darò se lo richiederanno, ma stigmatizzando la praticata dell’utero in affitto”.