Regione Lazio: Sgarbi show alla conferenza per Rocca presidente (video)

Regione Lazio, Sgarbi

“La priorità per la Regione Lazio è difendere il paesaggio dalla minaccia del fotovoltaico e dell’eolico che sono arrivati a lambire con l’autorizzazione della regione il Duomo di Orvieto, per questo il testimone naturale di quel che io dico è lo psichiatra Paolo Crepet che vive terrorizzato dall’idea che il lago di Bolsena, Orvieto, Sutri o Viterbo siano violate nel loro paesaggio meraviglioso come accaduto in Salento, paesaggi conquistati da un turismo universale e che vengono depauperati di una ragione fondamentale che spinge le persone a venire in Italia: la bellezza del paesaggio”. Così Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura e leader di Rinascimento a margine della conferenza stampa a Palazzo Ferrajoli a Roma con il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca.

Sgarbi ha aggiunto che “la Puglia è per metà sparita e la Sicilia è sconvolta dalle pale eoliche”. Per il sottosegretario, “siccome c’è il 70% di edifici industriali, l’eolico può essere sostituito dal fotovoltaico sui tetti di tutte le case costruite negli ultimi 70 anni. Che sono mi pare 15 milioni di edifici. Se uno va intorno a Napoli vede orrori ovunque dove c’era il mare, e lì puoi fare un mare di fotovoltaico. Basta trovare un accordo, soprattutto col ministero dell’agricoltura che dovrà immaginare che nell’Italia dei presidi agroalimentari noi dobbiamo coltivare dei campi di prodotti, non mettere pannelli cinesi. Credo che questo sia importante nel Lazio”. Per quanto riguarda le grandi città, “siamo pieni di periferie straordinarie e orribili. Per esempio su Corviale possiamo montare km di fotovoltaico. Va trovato un accordo”.

 

Quanto al fotovoltaico, Rocca ha parlato di un paesaggio “deturpato” da “proliferazione selvaggia del fotovoltaico, faremo piano regolatore per individuare quali saranno le aree da utilizzare per non compromettere una regione come il Lazio”.

La conferenza stampa con i centristi

“Sulla pandemia con D’Amato abbiamo lavorato bene insieme, ma non può essere il Covid il test per valutare quanto una persona abbia lavorato bene o male. Guardiamo i 10 anni in cui Alessio D’Amato, sostanzialmente prima con altre vesti e negli ultimi 5 come assessore, ha guidato la sanità. Non è un mio giudizio, ma lo vada a chiedere ai cittadini, si faccia un giro negli ospedali, parli con gli operatori sanitari, infermieri e oss e poi si darà una risposta”. Lo ha detto Francesco Rocca, candidato alla presidenza della Regione Lazio per il centrodestra, a margine della conferenza stampa con Maurizio Lupi di ‘Noi moderati’, Giovanni Toti, presidente della regione Liguria e Vittorio Sgarbi di ‘Rinascimento’.

Rocca presenta le liste a sostegno per la Regione Lazio

“Nel Covid tutti abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo per affrontare una sfida epocale, sarebbe stato difficile fare il contrario e fallire, ciascuno di noi si è messo a disposizione e ha dato ciò che poteva, da operatori sanitari a volontari tutti hanno remato in una unica direzione. Fallire sul Covid soprattutto nei percorsi vaccinali era molto difficile. Noi guardiamo la situazione prima e post – ha aggiunto- ma i cittadini del Lazio come trovano oggi la sanità? Migliorata o meno dopo questi due anni? A me sembra che vi sia un lavoro enorme da fare per recuperare 10 anni in cui vi è stata una assenza di visione rispetto alla nostra sanità”.

“Si continua a parlare del debito della sanità – ha detto ancora Rocca – quando dal 1995 ad oggi il centrodestra ha governato per solo 7 anni e mezzo. Detto questo, se l’addizionale Irpef che viene raccontato ai cittadini destinata per pagare il debito della sanità, in realtà 300 milioni vengono destinati al Cotral, qualcosa non mi torna. Se durante il periodo di Natale aumentano le addizionali Irpef, perché probabilmente legato anche al giudizio di parifica della Corte dei Conti e si arriva a gravare sui cittadini, probabilmente qualcosa non torna nei conti. Faremo una operazione verità e daremo risposte”.