Renzi il primo a fare le condoglianze, lui che non odiò mai Berlusconi come i suoi compagni

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Alle 10.44 le agenzie hanno battuto la notizia: “Berlusconi è morto”. Dopo il comunicato del San Raffaele alle 7, in cui si diceva che il leader aveva passato una notte tranquilla, progressivamente si è capito che qualcosa non andava: verso le 9.30 è arrivato il fratelli8 Paolo, ma senbrava ancora una delle tante visite che i familiari gli avevano fatto nei giorni scorsi. Pochi minuti dopo è giunta anche la gilia Marina, e poi, a breve distanza, anche le altre figlie Eleonora, Barbara e Pier Silvio. Alle 10 e 44 l’annuncio. Il primo a far ele condoglianze Carlo Calenda, pochi minuti dopo, e poi Matteo Renzi. Renzi, l’unico esponente della sinistra che non odiò mai Silvio Berlusconi e che per questo fu anche emarginato e messo all’indice dai suoi compagni.

Per Berlusconi condoglianze trasversali

E poi è tutto un profluvio di condoglianze: da Romano di Noi Moderati, all’eterno rivale Romano Prodi, a Gianfranco Micciché, al vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi, che ricorda come Berlusconi “calunniato come Craxi”, al capogruppo Foti. Alle 11 le parole di Matteso Salvini, con lui legato da grande affetto: “Grande uomo e grande italiano”. Il vicepremier ha annullato tutti gli appuntamento odierni. Subito dopo le condosglianze di Giuseppe Conte ed Elly Schlein.Il primo sindacato nazionale a porgere il suo rammarico la Ugl, per bocca del segretario Paolo Capone, che parla di “grave perdita per il Paese”. Francesco Storace ha postato una foto con lui dicendo “onorato di essere stato tuo ministro”. Poi Enrico Letta, Paolo Gentiloni, il sindaco di Milano Sala, Dalla Vedova e moltissimi altri.

Dell’Utri in lacrime come altri amici

Ma è nel campo di Forza Italia che si registrano autentiche lacrime, come se si fosse perso un parente, un padre, un fratello. Tra questi Marcello Dell’Utri, tra i suoi più grandi amici, in lacrime, il presidente dlela Regione Piemonte Alberto Cirio, Toti, Lupi, Rauti, Alessandra Mussolini, l’allenatore Sacchi che ne ricorda i meriti sportivi e il suo essere visionario anche nel calcio. E poi Calderoli, che ne ricorda i bei momenti passati insieme, Fedriga, il ministro Schillaci e il presidente della Comunità ebraica italiana, Ruth Dureghello, che ne ricorda l’amicizia sincera verso il popolo ebraico. Onore della armi anche dai “nemico”, Boschi, Emiliano, Manfredi, Speranza, Appendino, Bonelli, Casini e altri: il Pd ha rinviato la sua direzione nazionale prevista per oggi in segno di rispetto.

(Foto: Il Tempo)