Renzi, per la sinistra dura e pura il nemico è ancora lui. Peggio di Berlusconi

Matteo Renzi per qualcuno è ancora il nemico nemico da abbattere. Il traditore che non può essere perdonato. Giudizi molto severi di cui è piena la rete. Che più che basarsi su fatti concreti, si nutrono di odio. Ma la sorpresa più grossa è che tutta questa acredine non arriva se non in parte dal centrodestra. Che guarda all’ altro Matteo con indifferenza. Come quando non ci si vuole impicciare di quello che succede in casa d’altri. Le bordate contro l’ex capo del Pd e attuale leader di Italia Viva infatti arrivano proprio dai compagni più irriducibili. Un fuoco amico che dimostra come la ferita aperta con il Jobs act e culminata nella sconfitta referendaria in realtà non si sia mai rimarginata. Un modo di guardarsi in cagnesco che si è visto qualche mese fa anche a Roma. In occasione della inaugurazione della nuova sede di Italia Viva del centro storico. Quando Renzi ha scelto di prendersi per il suo movimento il locale di via dei Cappellari. Dal quale i dem erano stati da poco sfrattati per morosità. Sulla spaccatura a sinistra interviene cosi Marco Biondi, con una lunga e intelligente riflessione. Affidata a un articolo sul sito Gaiaitalia.com. Semplice la tesi dei renziani. Sono stati i cigiellini a non votare il referendum e a mandare a casa l’ex sindaco di Firenze. Per non perdere i privilegi di casta che la riforma dell’art. 18 aveva messo per la prima volta in discussione.

https://www.romatoday.it/politica/italia-viva-sede-roma-pd-via-dei-cappellari.html

I compagni duri e puri, Renzi ha distrutto la sinistra italiana. È come Berlusconi e ha tolto l’art. 18

La riflessione parte da un tweet della renziana Laura Ceruti. Lei da che parte sta lo fa capire bene. Visto che sul suo profilo Facebook troneggia il simbolo:di Italia Viva. Leggete  l’articolo di Marco Biondi, ha cinguettato la Ceruti. E imparatelo a memoria. Perchè questa è storia e questi sono i fatti. Tutto il resto  è arroganza ignorante ed invidiosa. Dedicato evidentemente a Zingaretti e compagni. O ai tanti duri e puri che Renzi proprio non lo digeriscono. Ma quali sono queste tesi così illuminanti che tutti dovremmo scolpirci bene in testa? Semplice. Se fosse passato il referendum, sostengono i renziani, la riforma pasticciata di oggi nemmeno ci sarebbe. Non avremmo più alcuni organismi come il CNEL, e il Jobs act sarebbe ancora in vigore. Ma i compagni ‘che non sbagliano’ hanno scelto altro. E sono nati i governi giallo verde e rosso giallo. Perché il sindacato e la Cgil in primis hanno detto no alle riforme per non perdere il loro potere.

La resa dei conti sarà dopo le regionali?

La resa dei conti tra renziani e ortodossi restati nel PD avverrà dopo le regionali? È possibile, ma chiaramente dipenderà molto anche dai risultati elettorali. Intanto la strategia dei seguaci dell’ex ragazzo di Rignano sembra essere la stessa delle precedenti tornate. Con una chiara propensione ad aspettare lungo il fiume il cadavere del nemico. Ma il mosaico potrebbe essere più complesso. Con il premier Conte che è andato di persona a portare il saluto del governo alla Festa dell’Unita. E molte nomine ancora da fare. Oltre che il fiume di denaro del Recovery found e potenzialmente anche del Mes da gestire. Intanto però a una settimana dal voto volano gli stracci. Accusate Renzi di essere l’infiltrato di Berlusconi che ha distrutto la sinistra, conclude Biondi nel suo articolo. Ma in realtà sognate una dittatura sotto influenza sovietica. E semmai il vostro progetto dovesse avverarsi, allora avrete risolto un problema. Non dovrete più combattere contro quell’antipatico, egocentrico, prepotente e vanesio di Matteo Renzi.

https://twitter.com/laura_ceruti/status/1304204339418992645?s=21