“Repubblica” inventa balle per infangare la Meloni. “Non ci intimidiranno”. Ed è querela (video)

giorgia meloni tricolore (2)

Giorgia Meloni è arrabbiata. E molto. E ha perfettamente ragione. “Repubblica” e “L’Espresso”, che avrebbe fatto addirittura un’inchiesta su questa menzogna, li conosciamo bene. Ma stavolta hanno passato il segno. Quanto avvenuto oggi è gravissimo e anche preoccupante. Ricostruiamo i fatti, che peraltro la leader di Fratelli d’Italia spiega esaurientemente nel video che proponiamo. “Io non faccio affari con i rom, io non metto i soldi nelle buste del pane, non ho mai avuto un segretario maschio, non ho mai girato su una Volkswagen nera. la notizia è inventata”. Lo dice Giorgia Meloni, nel corso di una diretta Facebook, dopo le falsità riportate dalla stampa di un suo presunto contributo da 35mila euro a un clan di nomadi per la campagna elettorale del 2013.

Neanche gli inquirenti hanno chiamato la Meloni

“Devo pensare che gli inquirenti l’abbiano considerata infondata altrimenti mi avrebbero chiesto conto di una notizia che mi infanga – argomenta Meloni che non è stata chiamata da nessuno-. E mi chiedo come sia possibile che una rivelazione del genere sia finita su Repubblica, senza che nessuno abbia inteso chiedermi un punto di vista”. Infatti il quotidiano romano non ha neanche chiamato per avere almeno una sua versione, per avere un’altra campana. Ma non gli interessava. “E’ strano che nessuno tra i media abbia chiesto il mio punto di vista, neanche il giornalista di Repubblica che ha scritto l’articolo”, sottolinea Meloni.

Come mai la notizia esce otto anni dopo?

“E’ strano – aggiunge – che questa notizia arrivi mentre siamo l’unico partito di opposizione, l’unico partito che cresce”. “Gli ultimi sondaggi – ricorda – ci danno sopra il 18%”. “Contro di me – fa il paragone Meloni – le stesse accuse che in Myanmar, quelle di truffa elettorale, sono metodi che ricordano quel regime, ma noi siamo in democrazia, difenderemo la democrazia”. Poi la leader di Fdi aggiunge: “In Italia piacciono le persone serve e ricattabili, noi siamo persone libere e non abbiamo paura, perché non abbiamo fatto del male. Potete prenderci tutti casa per casa, ma continueremo a dire la nostra”. Poi conclude: “Ovviamente annuncio querela contro chi dichiara cose false”. E noi suggeriamo alla Meloni di querelare anche tutti gli altri giornali – di sinistra – che stanno rilanciando la ghiotta menzogna. Ma da chi è partita?