Riapertura scuole, Regione sotto assedio. Convocati presidi, sindacati e genitori

Non si placano le polemiche per la prossima riapertura delle scuole superiori a Roma e nel Lazio. Nonostante il termine sia stato posticipato al 18 gennaio, guadagnando di fatto una settimana sulla vecchia previsione. Ma studenti, docenti e presidi sono ancora sul piede di guerra. Perchè il tema adesso non è più quello di scegliere una data. Ma di garantire la piena sicurezza di tutti. Visto che le vaccinazioni sono solamente all’inizio, e che la curva dei contagi almeno per ora non accenna a flettere. E le iniziative messe in campo dalle istituzioni e dalla giunta regionale guidata dal governatore del Lazio Zingaretti sembra che non abbiano ancora convinto le parti. Allora alle proteste dell’Anco Marzio di Ostia che ha lanciato lo slogan ‘a scuola sì ma non così’ si sono uniti molti altri. Fino alle ultimissime prese di posizione del Liceo Tasso e dell’Immanuel Kant. Tutti d’accordo sul fatto che la didattica a distanza non sia paragonabile alla scuola in presenza. Ma non ci sarebbero abbastanza garanzie su alcuni temi chiave. Come gli screening preventivi ai rientri in classe e il potenziamento del trasporto pubblico. Mentre docenti e presidi hanno anche protestato per i tempi previsti per il vaccino. Che per loro secondo il cronoprogramma non dovrebbe arrivare prima della tarda primavera. Quando le scuole staranno per chiudere.

A scuola si ma non così. La protesta dell’Anco Marzio di Ostia spopola sul web

Lo sciopero del Liceo Tasso e la protesta del Kant. Martedì nuovo tavolo in Regione sull’emergenza scuole

Il Liceo Tasso ha dichiarato tramite il proprio collettivo lo sciopero a partire dall’11 gennaio. Contro la strumentalizzazione della politica, rea di non aver investito abbastanza nelle scuole pubbliche. Che adesso si trovano in difficoltà di fronte allo ‘tsunami’ covid 19. “Il vero virus nelle scuole è la mala gestione – si legge nella comunicazione del collettivo politico del Liceo – Virus che già in questi anni di tagli all’istruzione ha serpeggiato silenziosamente nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Ma che, col sopraggiungere della pandemia, si è manifestato mettendo in risalto fratture profondissime”. Alla protesta si aggiungono gli studenti del liceo ‘Kant’ che in una lettera hanno messo nero su bianco la loro indignazione rispetto alle misure adottate dal governo per il rientro in classe. E pur affermando la loro contrarietà alla ‘dad’ perché ‘non è scuola’ chiedono a chi di dovere di investire sul loro futuro e su quello delle generazioni che verranno.

La difesa dell’assessore alla scuola Claudio Bernardino

Dalla giunta regionale è arrivata la replica dell’assessore competente Claudio Bernardino. Che ha convocato una serie di tavoli a partire da martedì prossimo, a cominciare da quello con insegnanti e presidi. A seguire verranno sentiti i sindacati, e per finire le rappresentanze dei genitori e degli studenti. Per chiudere il cerchio entro venerdì. “A gennaio abbiamo parlato del potenziamento dei mezzi pubblici di trasporto, dei test Covid gratuiti per gli studenti e insegnanti, del monitoraggio attento sulla curva dei contagi. Inoltre, abbiamo accolto le richieste da più parti avanzate sul posticipo della data del rientro in presenza per le superiori. E’stata invertita la percentuale di ingresso degli studenti 40%-60% ed è stato ridotto l’orario delle singole lezioni a 50 minuti”. Fin qui l’assessore, ma i nodi sul tavolo rimangono. A cominciare proprio dai mezzi pubblici, potenziati a Roma con una ventina di linee affidate ai privati. Che dovrebbero garantire anche un 35%in più di corse nel trasporto scolastico. Ma alla prova dei fatti e con numeri alti del contagio, la situazione rischia di esplodere. Ammesso che si parta, tra scioperi e proteste che rendono la riapertura delle scuole superiori sempre più incerta anche a Roma e nel Lazio.

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