Ricordati a Milano Ramelli e Pedenovi: il sindaco Sala depone la corona di fiori

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Ricordati a quasi mezzo secolo di distanza i barbari omicidi di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi da parte di assassini comunisti. “Sono molto contento di aver lasciato al sindaco di Milano di deporre la corona, insieme a me. Ho fotografato cosa c’è scritto sul ceppo: ‘in memoria del giovane Sergio Ramelli, in nome di una pacificazione nazionale che accomuni in un’unica pietà tutte le vittime innocenti della nostra storia come monito alle generazioni future’. Io ci tengo a questa iscrizione perché non sempre ci sono questi linguaggi: è un richiamo a una pacificazione nazionale”. Lo afferma il presidente del Senato Ignazio La Russa.

La Russa e Sala alla toccante cerimonia

La Russa ha partecipato ieri alla commemorazione, nei giardini di via Pinturicchio a Milano, del diciottenne del Fronte della Gioventù assassinato nel 1975 da militanti di Avanguardia operaia. “La memoria di oggi è una memoria che vuole invitare alla pacificazione nazionale che non vuol dire parificazione”, spiega. Per La Russa c’è bisogno di avere memoria ma “anche di non trasferire ai giorni di oggi i contrasti, i conflitti, le divisioni profonde che non hanno più ragione di esistere”.

Le parole del sindaco di Milano

Parlare di riconciliazione “Significa tantissimo. Bisogna essere capaci da tutte le parti di metterla in atto, però è normale, giusto, anche bello che la politica di divida e veda cose in maniera diversa, il confronto però deve essere sulla base della non violenza, del rispetto delle parole degli altri. Da questo punto di vista non posso che appoggiare quello che dice presidente del Senato e che si debba trovare una forma per riconciliare questo Paese”. Lo afferma il sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha partecipato alla commemorazione per Sergio Ramelli.

Paola Frassinetti ricorda lo spettacolo teatrale su Ramelli

“È davvero bello che un gruppo di artisti si sia così appassionato alla storia di Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù di Milano, aggredito brutalmente dal Servizio d’Ordine di Avanguardia Operaia il 13 marzo 1975 e morto dopo una lunga agonia il 29 aprile del 1975. Lo spettacolo teatrale ripercorre uno spaccato della vita del giovane e del contesto di quegli anni. Lo scrive il sottosegretario all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, in riferimento alla prima nazionale dello spettacolo “Chi ha paura dell’Uomo nero?” di Paolo Bussagli con libero adattamento e regia di Adriano Marcolini, al Teatro San Marco di Vicenza.

Il ricordo di Enrico Pedenovi

Due giorni fa Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza e alla Protezione civile, ha partecipato a Palazzo Isimbardi, sede della Città metropolitana di Milano, alla cerimonia di commemorazione di Enrico Pedenovi, consigliere provinciale del Movimento Sociale Italiano, a 47 anni dalla morte. “Enrico, persona mite e di grande cultura, avvocato, che mi ha onorato del suo affetto considerata anche la fraterna amicizia con le sue figlie, fu ucciso barbaramente da un gruppo paramilitare di estrema sinistra legato a Prima Linea, la mattina del 29 aprile del 1976. Poche ore dopo avrebbe dovuto partecipare alla commemorazione del giovane Sergio Ramelli massacrato e ucciso un anno”, ricorda La Russa.