Facebook ci riprova a censurare CasaPound. Eppure ci ha già sbattuto il grugno…

Ancora una censura politica da parte di Facebook, che si arroga il diritto di giudicare le opinioni altrui. “La decisione di confermare la chiusura della nostra pagina Facebook mette ancora una volta in evidenza la necessità di costituire un chiaro quadro normativo per regolare i social network. Questi ultimi sono diventati, di fatto, mezzi di comunicazione di massa e l’eliminazione di account e pagine limita enormemente la possibilità di poter comunicare, tanto più se si tratta di messaggi politici e/o elettorali”. Lo fa sapere in una nota CasaPound Italia commentando la sentenza arrivata nei giorni scorsi.
Facebook già smentita varie volte dalla giustizia
“In passato – continua la nota – in diverse occasioni Facebook ha censurato la pagina, nascondendola e limitandone la visualizzazione. Tuttavia diversi provvedimenti giudiziari hanno dato ragione ai ricorsi di CasaPound, imponendo a Meta di riattivare la pagina e di pagare una penale. Fino a prova contraria, CasaPound che ha compiuto proprio ieri 19 anni, è un movimento che agisce nel rispetto delle leggi dello Stato. E non è certo un’azienda privata come Meta che può decidere se sia o meno ‘un’organizzazione pericolosa’ né, tanto meno, limitarne arbitrariamente i mezzi di comunicazione”.

CasaPound presenterà un nuovo ricorso contro la censura immotivata
“La decisione del tribunale è viziata da una errata interpretazione dei contenuti pubblicati sulla pagina stessa, che sono perfettamente legittimi. Questo, anche alla luce di alcune sentenze della Corte di Cassazione – conclude la nota del movimento -. Forte di questo, Cpi appellerà e, nel mentre, continuerà a utilizzare tutti gli altri mezzi di comunicazione a sua disposizione. E poi continuerà la sua battaglia contro chi si arroga il diritto di decidere chi può parlare e chi no”.