Rifiuti, Cerroni scrive a Mattarella. Per il ‘Supremo’ siamo all’ultimo atto?

Il soprannome di ‘Supremo’ Manlio Cerroni lo ha ereditato dalle sue vicende giudiziarie. In riferimento al ruolo indiscusso di leader incontrastato nella gestione dei rifiuti di Roma e del Lazio. Per quasi quarant’anni. Cerroni per i romani e i cittadini di Ponte Galeria ha significato prima di tutto la discarica di Malagrotta. Che doveva essere una soluzione temporanea per la Capitale, e che invece è diventata per trent’anni la più grande cava piena di rifiuti di tutta Europa. Ma il potere del combattivo Avvocato si è espanso anche nelle altre province, tra partecipazioni dirette e indirette in tanti altri impianti. Così di lui si è parlato a Borgo Montello a Latina, ma anche a Frosinone e nella cittadina di Roccasecca dei Volsci. Dove opera la Mad di Valter Lozza, per molti il delfino predestinato dell’(ex?) numero uno del settore. E perfino nella scelta dell’area di Monte carnevale per la futura discarica di Roma ci sarebbe lo zampino di Cerroni. Ma di avere di nuovo la monnezza a meno di due chilometri dalla vecchia Malagrotta i cittadini non ne vogliono sapere. E per ora con un ricorso hanno bloccato tutto. Dopo l’autorizzazione della Regione Lazio e i tentennamenti della sindaca Raggi. Intanto però su Cerroni che sembrava resistere ad ogni attacco sono arrivati i problemi giudiziari. Con le accuse di associazione per delinquere e traffico illecito dei rifiuti. Condanna in primo grado, assoluzione in appello. Per questo ora l’Avvocato scrive addirittura a Mattarella. Perché nonostante l’esito dei processi, a 94 anni suonati non gli sarebbe più permesso di lavorare.

Regione, anche Valeriani contro Ama. E Acea è sempre più forte

Manlio Cerroni ancora interdetto nonostante i due anni dalla vittoria in appello. E scrive al Presidente della Repubblica

Sono passati due anni dalla assoluzione di Manlio Cerroni. Dalle gravi accuse di associazione per delinquere e traffico illecito di rifiuti. Connesse anche alla gestione ultra trentennale di Malagrotta, e alle presunte mancanze nella messa in sicurezza e nella bonifica dell’area. Ma ancora la pena accessoria dell’interdizione non sarebbe stata revocata dalla Procura. Per questo il quasi 95 enne avvocato ha preso carta e penna. E scritto direttamente al Presidente della Repubblica. “Credo sia la mia ultima lettera sulla drammatica situazione che ha colpito me e il mio gruppo”, si legge nella missiva. Ripresa tra gli altri dal quotidiano Il Tempo. Testata alla quale lo stesso Cerroni aveva già rilasciato una lunga intervista, sostenendo la tesi del complotto contro di lui. Ordito dai nuovi poteri forti, che avrebbero voluto la fine del suo ‘impero’ dei rifiuti. Solo fantasie? Può darsi, ma effettivamente quanto sta succedendo ad esempio tra Ama ed Acea potrebbe volerci dire una cosa. Che ‘Il Supremo’ sarà anche invecchiato. Ma potrebbe non aver preso un abbaglio.

https://www.e-gazette.it/sezione/utilities/re-discariche-accusa-contro-me-complotto-scipparmi-business

Ama è in affanno e Acea potrebbe farne un sol boccone per la gestione del mega business di energia e rifiuti

Ama da diversi anni si trova a vivere una situazione non facile. Della quale si è subito reso conto anche il nuovo amministratore unico Zaghis. Bilanci non approvati, strade sporche e cassonetti strapieni sono solo alcuni degli aspetti del problema. Che coinvolge anche le proteste dei lavoratori, specie dopo i numerosi casi di covid in azienda. Per non parlare dell’impianto Tmb del salario andato a fuoco, e del sequestro di una parte di quello di Rocca Cencia. Una situazione difficilissima insomma. Rispetto alla quale Ama è stata anche costretta a sospendere la raccolta puntuale ‘porta a porta’ in alcuni quartieri come Colli Aniene. Tra le proteste popolari. E a mandare fuori Regione gran parte dei rifiuti prodotti dai cittadini romani. Con la conseguenza di una Tari molto più alta di quella applicata in altre città. Come ad esempio a Milano. Allora, qualcuno come l’assessore all’ambiente di Zingaretti Massimiliano Valeriani, ha gettato il sasso nello stagno. Perchè insistere con Ama, quando Acea è pronta a subentrare? Caltagirone e gli altri azionisti aspettano, e davvero la ‘dinasty’ dei rifiuti potrebbe cambiare padrone.

https://www.romadailynews.it/politica/radicali-tramite-ama-raggi-deve-fare-offerta-per-tmb-malagrotta-0541240/