Rifiuti, la lite tra Gualtieri e il M5S sul termovalorizzatore spacca il governo

La lite tra il sindaco di Roma Gualtieri e il Movimento 5Stelle sui rifiuti e il termovalorizzatore a Roma è arrivata anche al governo. Ieri infatti, il Consiglio dei ministri ha varato il cosiddetto ‘decreto aiuti’. E all’interno del testo, è stata messa una nuova norma. Che consente al sindaco di Roma di andare in deroga sul Piano rifiuti regionale. Facendone uno proprio, nel quale si potrà inserire anche l’inceneritore. Uno schiaffo in faccia ai pentastellati, che al Campidoglio sono in opposizione. Ma che alla Pisana governano con Zingaretti. Specie dopo che un calibro da 90 del M5S, come l’assessora regionale alla transizione ecologica Lombardi, aveva espresso un no secco ad ogni ipotesi del nuovo impianto. Non è previsto nel Piano regionale, quindi non si farà, aveva tagliato corto la Lombardi. Ma adesso Gualtieri potrà fare tutto da solo. A patto che la maggioranza rosso gialla non vada in tilt proprio sulla spazzatura. Ieri intanto, i grillini non hanno partecipato al voto in Cdm. Con Patuanelli e la Raggi che si sono fatti sentire con parole di fuoco.

Rifiuti, Gualtieri annuncia il termovalorizzatore. Ma ad andare in fumo è la sua maggioranza

Patuanelli, non sporchiamo la posizione del M5S sui rifiuti di Roma

E’ stato direttamente il ministro pentastellato Stefano Patuanelli a commentare: “È sbagliato sporcare le idee politiche del Movimento con norme sugli inceneritori. Che nulla hanno a che spartire con un decreto aiuti per famiglie e imprese. Per questo motivo abbiamo deciso di non partecipare al voto”. Stessa posizione per l’ex sindaca Virginia Raggi che ha espresso “sconcerto e disapprovazione per la decisione del consiglio dei ministri”. Mentre anche Giuseppe Conte, aveva espresso posizioni contrarie a questo genere di impianto. Ma se i grillini sono in fibrillazione, il Pd sembra voler tirare dritto. Nonostante pezzi della maggioranza capitolina siano sull’Aventino. E abbiano chiesto un confronto immediato con il sindaco. Si tratta di Sinistra ecologia e libertà, e dei Verdi di Bonessio. Che già aveva ammonito sui rischi degli inceneritori. E sul fatto che un impianto così grande e potente, capace di trattare fino a 600 mila tonnellate annue, avrebbe di fatto allontanato la chiusura del ciclo dei rifiuti. Per ora però, Gualtieri non da’ udienza. Ma è veramente il caso di dire, che sui rifiuti di Roma il fuoco cova sotto la cenere.