Arrestata per i rifiuti, la zarina Flaminia Tosini si candida a sindaco

Flaminia tosini

Chissà che cosa ne pensa Nicola Zingaretti della nuova avventura (politica) di Flaminia Tosini, la potente dirigente dei rifiuti della regione Lazio arrestata per un’inchiesta pesante (nella foto con il governatore).

Oppure, il suo ex assessore Massimiliano Valeriani, che quando ero in consiglio regionale la difendeva a spada tratta.

Flaminia Tosini sindaco è il massimo…

Ebbene, una signora al centro di un’inchiesta in chi volano le parole concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e via discorrendo per reati che sarebbero stati commessi assieme al potente nuovo patron dei rifiuti del Lazio, Valter Lozza, ha il coraggio di candidarsi a sindaco.

Il 3 ottobre si vota al paesello, Vetralla in provincia di Viterbo, il 20 ottobre il giudizio immediato per quello che le viene imputato. Applausi, complimenti, ovazione.

Per fortuna sua, Flaminia Tosini non è di destra e quindi non sta a Regina Coeli. È di sinistra e giustamente le risparmiano crudeltà. E in fondo chi è garantista come noi ne è anche contento.

Ma che ci si candidi nel bel mezzo della bufera giudiziaria è qualcosa di incredibile, inaccettabile, stupefacente anche se ci si chiama Flaminia Tosini e si era la potente zarina dei rifiuti del Lazio.

Fiducia nella giustizia? E ci crediamo….

Ai giornali locali la signora – che non sappiamo se sia ancora ristretta con l’obbligo di dimora nel paese dove vuole diventare sindaco… – ha detto di avere fiducia nella giustizia. E su questo non abbiamo alcun dubbio. Con tutto quello che è emerso dalle carte dell’inchiesta si è visto che i miracoli avvengono e non è sempre detto che la galera sia il luogo dove albergare per forza.

Però resta la meraviglia per quello che appare uno sfottò nei confronti della cittadinanza. A Roma, ad esempio, la Tosini probabilmente non avrebbe avuto gioco facile a candidarsi dalle parti della Valle Galeria dove doveva sorgere la discarica di mr. Lozza. L’avrebbero fatta volare dal primo palco di campagna elettorale. E lei se ne sta al paese, convinta di poterlo fare a prescindere.