Rifiuti: Zingaretti in 10 anni ha fatto solo disastri. Il termovalorizzatore fu un’idea della Lega

raggi e zingaretti

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti non si senta attaccato politicamente, ma una cosa va detta: la sua gestione dei rifiuti è stata penosa. E lo possiamo vedere anche oggi. A cominciare dal 2013 quando, insime con l’allora sindaco Ignazio Marino, chiuse la discarica di Malagrotta. E non avendo nessun piano B, mandò al collasso il sistema di conferimento e smaltimento della Capitale. Costringendo la città a pagare milioni di euro per traferire i suoi rifiuti qua e là. Non solo: dopo la chiusura di Malagrotta, non tentò neanche di modificare il piano regionale dei rifiuti. Avrebbe almeno potuto attuare i poteri sostitutivi per risolvere l’emergenza rifiuti, evitando il trasferimento dell’immondizia romana fuori Regione e riempiendo le province del Lazio.

Zingaretti responsabile dello sfacelo e dei rifiuti nel Lazio

Però il 28 dicembre 2016 finanziò gli ammodernamenti dei termovalorizzatori e il ramo discarica di Lazio Ambiente 12.600.000 euro. Però poco dopo, per pura demagogia, ha chiuso sia i termovalorizzatori sia la discarica. Però nel frattempo proseguiva la sua guerricciola contro l’allora sindaco grillino. Intimò infatti il commissariamento per la gestione dei rifiuti di Roma e provincia all’ex sindaco Virginia Raggi, Salvo poi tornare sui suoi passi dopo la vittoria dell’attuale primo cittadino il suo compagno Roberto Gualtieri? Incredibilmente poi il Pd ha ancora il coraggio di parlare dopo aver fatto schizzare alle stelle la Tari. Aprendo soltanto ora le porte alla termovalorizzazione di ultima generazione proposta a più riprese dalla Lega e da Matteo Salvini.

Rabbiose accuse del Pd di Roma alla Lega

Ancora più male al Pd hanno fatto i manifesti della Lega comparsi ieri a Roma: “Sì al termovalorizzatore, La Lega fa pulizia”, a favore dell’inceneritore del piano rifiuti della giunta Gualtieri. Rabbiosa e anche obliqua la reazione dei consiglieri capitolini del Pd che negano la verità storica. A loro risponde il capogruppo della Lega in Campidoglio Simonetta Matone. “Non c’è nessuna confusione sul termovalorizzatore, peraltro storica battaglia della Lega. Abbiamo votato contro il piano del sindaco Gualtieri per la gestione dei rifiuti soltanto per una questione di complessità di quel piano. Ci sono diversi aspetti che non ci convincono e questioni che non sono state affrontate. Come ad esempio la sanificazione dei cassonetti su cui non ho sentito nemmeno una parola. Riascoltino il mio intervento in aula sul termovalorizzatore.

Matone e Santori: in dieci anni il Pd non ha mosso un dito sui rifiuti

Rincarano la dose Angelo Tripodi e Fabrizio Santori, rispettivamente capogruppo della Lega alla Pisana e consigliere  in Campidoglio.”Il Pd del Campidoglio invece di attaccare la Lega dovrebbe preoccuparsi delle fratture interne al centrosinistra proprio sui rifiuti. In 10 anni Zingaretti non ha mosso un dito per la gestione dei rifiuti della Capitale. E sul piano regionale non c’è neanche l’ombra di un termovalorizzatore. Ha buttato via soldi per il revamping di impianti poi chiusi, e pensato a esportare l’immondizia in tutta Italia e all’estero. Tra l’altro, presentando un piano rifiuti che non avrebbe risolto l’emergenza in cui tanto il Pd quanto il M5S hanno fatto piombare la Capitale”.