Riparte il Teatro di Roma e contrasta la pandemia con l’immaginazione

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Il Teatro di Roma, dal cuore della città, torna ad affacciarsi sulla scena nazionale come strumento di ricostruzione sociale. Non solo, anche luogo di riconquista della vicinanza, alla ricerca di una connessione ancora più forte e trasversale con la comunità di spettatori, cittadine, artisti e artiste. Con il titolo “Cantiere dell’immaginazione”, motore di un pensiero progettuale e di politica culturale, apre oggi la stagione 2020/21, nello spazio dell’India con lo spettacolo La filosofia nel boudoir, liberamente ispirato al marchese de Sade, per la regia di Fabio Condemi.

Il Teatro di Roma presenta la Stagione

È con il pensiero all’eccezionalità di questo periodo emergenziale che il Teatro di Roma, tenendo conto delle disposizioni attuali, ha deciso in via straordinaria di presentare la prima parte di Stagione. La quale prende avvio da settembre a gennaio con una programmazione estremamente connotata da produzioni e coproduzioni con alcuni tra i grandi protagonisti della scena nazionale e internazionale. Come Giorgio Barberio Corsetti, Massimo Popolizio, Michele Di Stefano e Muta Imago, il duo Deflorian-Tagliarini. Farà seguito una seconda parte di stagione articolata tra novità produttive, internazionali e ospitalità.

Riprogrammati gli spettacoli sospesi per il lockdown

Accompagnata dalla riprogrammazione di alcuni spettacoli sospesi a causa del lockdown, vedrà in cartellone una ricca rassegna di spettacoli. Firmati, tra gli altri, da Emma Dante e Mario Martone, Roberto Andò, Lisa Ferlazzo Natoli, Carmelo Refici. Per una totalità di oltre 50 titoli, di cui 11 recuperi, con 27 produzioni – 7 nuove produzioni dirette, 9 nuove coproduzioni – e 27 spettacoli ospiti. La stagione intende incoraggiare e sostenere una riflessione collettiva sul nostro presente, necessaria e resa ancora più urgente dalla pandemia.

Il Teatro di Roma diviso in tre strutture

Così, il Teatro di Roma, presieduto da Emanuele Bevilacqua, mette al centro della propria proposta ciò che naturalmente era già inscritto nel proprio progetto triennale. Ossia un progetto culturale integrato e inclusivo, ideato da Giorgio Barberio Corsetti e coadiuvato per l’India da Francesca Corona. Che punta sull’idea di arte come occasione di fare e ridefinire la comunità. Traducendo in pratica e impegno quotidiano i concetti di apertura, presenza e coinvolgimento del pubblico. Come ogni stagione, dunque, il Teatro di Roma si dividerà tra gli spazi ufficiali dell’Argentina e dell’India accanto alle sale del Teatro Torlonia.