Rischia di tramutarsi in un fiasco lo sciopero della Triplice contro Amazon

Rischia di fallire lo sciopero dei lavoratori Amazon di Passo Corese indetto dalla Triplice. Solo 100 lavoratori su 1.300 per ora hanno aderito. “Hanno avuto inizio questa notte, e proseguiranno durante la settimana, alcune assemblee con i lavoratori Amazon dello stabilimento di Passo Corese, in vista dello sciopero nazionale indetto per il 22 marzo. Si tratta di un treno che non si può perdere. L’obiettivo, potenzialmente storico, è quello è far sentire forte e chiara la voce dei lavoratori, migliaia sul nostro territorio, e dei loro rappresentanti. Presso lo stabilimento, che conta circa 1300 dipendenti stabilizzati, e quasi altrettanti a tempo determinato, vengono processati, ovvero inviati, milioni di pacchi”. E’ quanto si legge in una nota della Filt-Cgil di Roma e Lazio, della Fit-Cisl Lazio della Uil Trasporti Lazio.
Solo 100 dei 1.300 lavoratori Amazon ha finora aderito
Si aggiunge che “alle 23.45 e 00.45 di stanotte, l’adesione complessiva ha superato i 100 lavoratori. In mattinata si sono tenute altre due assemblee, a cui hanno partecipato rispettivamente 86 e 67 persone. Sono stati incontri partecipati, e occasioni molto importanti di interlocuzione”. “Le tematiche da porre all’attenzione dell’azienda sono molte, per questo è necessaria l’apertura al dialogo da parte del colosso dell’e-commerce. Emerge preoccupazione per i carichi e ritmi di lavoro, per la turnistica, non concertata con il sindacato ma proposta in modo univoco dall’azienda. Con scarsissima attenzione alla persona, e per altri, variegati, aspetti del lavoro, tra cui la stabilizzazione dei precari”, continuano i sindacati.

Un’agitazione malcondotta, anche se le rivendicazioni sono giuste
“C’è poi la fondamentale tematica legata all’attività dei driver, estremamente faticosa e ai limiti dell’insostenibilità, e un altro tema fondamentale. Ossia che Amazon, già da tempo un colosso, con la pandemia ha ulteriormente aumentato volumi e utili, ma spesso anche il carico di lavoro dei dipendenti. I lavoratori di Passo Corese hanno sottolineato che, a fronte di volumi aumentati, non corrispondono adeguati premi di produzione. Ultimamente l’azienda li ha erogati in maniera unilaterale e senza alcuna concertazione, ma questa tematica deve essere oggetto trasparente di una contrattazione di secondo livello”, spiegano ancora le organizzazioni sindacali. “E’ inaccettabile – conclude la nota – che un’azienda che fattura quanto Amazon non sieda insieme al sindacato per concertare un’equa redistribuzione delle proprie risorse”.