Trasporti nel caos, oltre al rischio salute arrivano le multe per gli autisti

E finalmente arrivò il grande giorno. Oggi comincia la fase due anche nel Lazio e a Roma, con alcune attività che potranno riaprire. Forniture all’ingrosso, edilizia e asporto nei ristoranti. In attesa della seconda tappa prevista per il 18 maggio. Nella speranza che anche le attività più penalizzate come barbieri ed estetisti possano accorciare un po’ il tempo previsto per tirare su la serranda. Che per ora  è fissato al primo di giugno. La gente ricomincia a muoversi e a lavorare, e riparte la richiesta del trasporto pubblico essenziale in una grande città come Roma. Ma le nuove regole dettate dall’ATAC hanno fatto litigare l’azienda capitolina del trasporto con lo stesso Campidoglio. E con l’assessore alla mobilità Pietro Calabrese che ha scritto una lettera di fuoco al presidente della società Simioni. Accusando apertamente ATAC di non aver ancora attrezzato adeguatamente gli autobus per la ripartenza. E di prevedere troppo pochi posti in vettura, a differenza del Cotral regionale. Dove si potrà salire anche in 50 per i pullman più grandi. Ma probabilmente il problema dei controlli ha inciso molto sulla decisione presa a via Prenestina. Perchè giustamente gli autisti e gli operatori di esercizio hanno chiesto la massima sicurezza. Garanzie per la loro salute e per i cittadini che da oggi prenderanno di nuovo autobus e metropolitana.

Per Di Francesco della FAISA Sicel servono subito più protezioni per garantire la salute di autisti e operatori ATAC.

Il sindacato è stato chiaro fin dall’inizio su come intendeva che andasse gestita la fase due nel trasporto pubblico a Roma. Chiedendo subito un potenziamento dei kit di protezione individuale per garantire la salute di autisti macchinisti e operatori di esercizio di autobus e metropolitane. ATAC aveva fornito un solo paio di guanti monouso e una sola mascherina. Totalmente insufficienti per Di Francesco della FAISA Sicel, specialmente ora che molta più gente salirà nelle vettore e sui treni. E poi regole certe sugli accessi ai mezzi e sul distanziamento sociale. Alla fine l’azienda dei trasporti del Campidoglio ha deciso di limitare moltissimo i passeggeri che potranno prendere il bus. Appena quattro nelle verdure di otto metri, poco più che in un taxi. Fino a un massimo di 18 utenti per i jumbo bus. Il rischio è che che alle fermata si formino code colossali. Senza nessuno a controllare, perché l’ATAC ha dichiarato che metterà dei presidi solo alle fermate principali. Perchè con soli 250 controllori non può fare di più. In attesa di capire se potranno essere utilizzati gli operatori della sosta, quelli che controllano le strisce blu. Che però da oggi sono di nuovo a pagamento. Il solito caos, e ovviamente il sindacato non ci sta. Perchè è in gioco la salute di tutti.

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Scordatevi che gli autisti possano anche fare i controllori. Oggi la vergogna delle multe agli autisti

Oggi parte la fase due, e per l’ATAC si tratterà di un vero stress test in tutta Roma. Con la speranza inconfessabile che la gente abbia ancora troppa paura per prendere in massa il trasporto pubblico. Brutta cosa però, per un’azienda che invece dovrebbe fare il contrario. Cioè convincere i cittadini romani a riprendere le loro attività lasciando il più possibile la macchina a casa. Vedremo come andrà, ma intanto il sindacato è stato chiaro. Gli autisti faranno la loro parte, ma nessuno pensi che possano anche svolgere la funzione dei controllori. Che non ci saranno su moltissime vetture. E non si riesce a capire chi conterà il malcapitato diciannovesimo passeggero.

Intanto nella mattinata sarebbero state comminate delle multe ad autisti dell’ATAC trovati a guidare senza mascherina. Una vergogna per il segretario della FAISA Sicel Claudio Di Francesco. L’azienda ha dato una sola mascherina in dotazione ad ogni conducente, e dopo otto ore va lavata e igienizzata. Non esiste che oltre ad affrontare grandi rischi a mani nude i lavoratori dell’ATAC siano anche costretti a mettersi le mani in tasca per comperare a proprie spese le mascherine facciali. Le multe di oggi devono essere a carico dell’azienda, e su questa vicenda la sindaca Raggi e l’assessore Calabrese  devono intervenire immediatamente. Tenendo indenni gli autisti dalle multe e da ogni ulteriore spesa.

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