Rivivono gli “Spettri” di Ibsen, sul palcoscenico del teatro Quirino di Roma fino a domenica

Fra tuoni di temporale e atmosfere cupe, rivivono gli “Spettri” di Henrik Ibsen, sul palcoscenico del teatro Quirino di Roma fino a domenica. Nella versione del regista lituano Rimas Tuminas con adattamento italiano di Fausto Paravidino, che vede protagonista Andrea Jonasson accanto a Gianluca Merolli, Fabio Sartor, Giancarlo Previati, Eleonora Panizzo. Ad agitarsi nella mente della donna sono gli spettri che hanno segnato la sua esistenza. Ossia il marito, il figlio, la sua sorellastra, il pastore e desiderato amante. Tutti che tornano nella sua memoria riportando alla luce vicende che il suo animo non è riuscito a seppellire definitivamente.
Nella tragedia di Ibsen si mescolano incesto, follia, verità terribili
“Come nei grandi miti della tragedia greca, qui si mescolano incesto, follia, verità terribili dopo anni di menzogna – si osserva nelle note di regia -. Questa nuova versione del capolavoro del drammaturgo norvegese si svolge in uno spazio onirico, in un continuo passaggio tra passato e presente in cui personaggi reali e fantasmi si fondono come in un sogno, per svelare infine l’ipocrisia della morale borghese, fondata sul perbenismo e sulla religiosità di facciata”.16

Il regista: i fantasmi dentro di noi sono illusioni
Sottolinea il regista Rimas Tuminas: “La verità è la cosa più difficile da rivelare. I fantasmi che si nascondono e vivono dentro tutti noi sono illusioni, che le persone costruiscono a partire dalle proprie debolezze; sono le menzogne che adottiamo e che trasmettiamo ai nostri figli. Questo spettacolo è una storia di liberazione dai fantasmi che ci inseguono. Riconquistare la propria indipendenza attraverso il superamento delle illusioni diventa l’unica strada possibile verso la libertà. Qui siamo di fronte a una donna che vede chiaramente, agisce con coraggio, svela menzogne ed è infallibile nel suo giudizio: lei è capace di sacrificare tutto, in nome della verità”.
(di Enzo Bonaiuto)