Gualtieri si è scordato i nomadi. Santori (Lega) lo inchioda

Gualtieri nomadi

Roberto Gualtieri soffre di vuoti di memoria, a partire dai nomadi. Il sindaco di Roma sembra averli rimossi, non bisogna parlarne. Come se non ci fosse una presenza invasiva nella città, piena di campi disseminati ovunque.

Ha fatto bene il consigliere della Lega Fabrizio Santori a svegliare il numero uno del Campidoglio. La sinistra di Gualtieri continua ad avere un rapporto ambiguo con le tematiche che riguardano i nomadi, ma il silenzio è inaccettabile.

Gualtieri dorme sui nomadi

Perché è una questione che inevitabilmente richiama il principio di legalità, sempre più difficile da tutelare quando ci sono presenze scarsamente controllate da chi di dovere.

A differenza di tanti osservatori, politici, amministratori, cronisti, Santori si è andato a leggere le schede che fanno parte del programma che il sindaco ha promesso o minacciato per i prossimi sei mesi.

Un documento enorme, diffuso con tanto di mezzi tecnologici, schede in quantità industriale, i cosiddetti “300 obiettivi per 180 giorni”, ma neppure una parola sulle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti che vivono a Roma, sulla risoluzione dei problemi dei campi, sui roghi tossici che avvelenano i quartieri delle periferie romane nonostante le continue segnalazioni e proteste dei cittadini”. A dirlo è stato proprio Santori con una nota dettagliata.

La denuncia di Santori (Lega)

“Roma Capitale ha dunque cancellato i Rom, con un colpo di spugna tout court che smacchia via perfino il tradizionale buonismo ipertollerante di certa sinistra. Cosa resta, dunque. Nulla. Un nulla affollato e colmo dei problemi dei romani e degli stessi nomadi, come per esempio quelli del campo sgomberato di Castel Romano, dei quali chiediamo al Sindaco notizie, dal momento che non riusciamo a sapere dove siano andati a finire”, è stata la chiosa finale del consigliere comunale leghista.

Chissà se Gualtieri ritroverà la parola, di fronte ad una denuncia precisa. Roma ha già sofferto troppo per l’assenza di politiche sul nomadismo che incalza. È ora di decidere il da farsi. Definitivamente.