Rogo di Primavalle, sorgerà un murales sul luogo dell’eccidio dei fratelli Mattei

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Fratelli Mattei, una ferita ancora aperta nella memoria del quartiere Primavalle e di una comunità. Conosciuto anche come rogo di Primavalle, si tratta di un fatto di cronaca oscurato per anni dai media. Il 16 aprile del 1973 un commando comunista dette fuoco all’appartamento popolare dei Mattei, nel quartiere di Primavalle. Nell’incendio che seguì, persero la vita due dei figli di Mario Mattei, segretario del Msi di Primavalle. Si trattava di un ragazzo di 22 anni, Virgilio, e del fratellino Stefano, di appena otto anni. La strage fu compiuta da Achille Lollo, Manlio Clavo e Marino Grillo, esponenti di Potere Operaio.

Il mural sorgerà nel quartiere Primavalle

Ma alla Regione Lazio si registra un importante provvedimento. “Approvato dall’Aula del consiglio regionale un ordine del giorno a firma del consigliere della Lega Daniele Giannini, dei consiglieri di Fdi Ghera, Colosimo e Righini, che impegna il presidente della giunta Nicola Zingaretti ad attivare le procedure per la realizzazione di un’opera muraria dedicata alla memoria dei fratelli Stefano e Virgilio Mattei nello stesso stabile romano di via Bernardo da Bibbiena 10. Antistante la finestra in cui persero la vita i due ragazzi, colpevoli  unicamente di essere i figli del segretario della locale sezione del Movimento Sociale Italiano”. Ad annunciarlo lo stesso Daniele Giannini.

Il rogo di Primavalle per colpire i missini

“Nel corso degli anni – aggiunge l’esponente leghista -, la Regione Lazio ha partecipato in via ufficiale, con il proprio cerimoniale, a più ricorrenze di quel tragico evento datato 16 aprile 1973 nel quale furono barbaramente uccisi i fratelli Mattei e che a tutt’oggi ha lasciato la famiglia senza giustizia”. “La mia proposta accolta dall’Aula – conclude – prende spunto da un avviso pubblico denominato Lazio Street Art che consente la riqualificazione di alcune strutture con progetti degli enti locali e delle associazioni”. I responsabili, tutti latitanti, ebbero 18 anni di reclusione, e poi la pena si estinse per intervenuta prescrizione, nel 2003. E solo nel 2005 Lollo ammise l’attentato.