Roma, 10 milioni per i rialzi pedonali (più 58 per le strade) con mutui nuovi di zecca: il Governo salva Gualtieri dai vecchi debiti
Roma, la Giunta Gualtieri ha avviato un nuovo pacchetto di interventi per la sicurezza stradale: 10 milioni di euro (pagati a rate, con un nuovo mutuo) che serviranno a realizzare attraversamenti pedonali rialzati e vari opere minori collegate, dalle generiche asfaltature di piccolo cablaggio alla segnaletica, fino ai marciapiedi e alle soluzioni contro le barriere architettoniche. Questo ‘Sì’ (del 27 novembre) non indica l’apertura dei cantieri domani mattina, ma consente di far partire la filiera vera (progettazioni esecutive, accordi quadro, affidamenti) che vedrà la luce appena prima delle elezioni amministrative capitoline attese per la primavera-estate 2027. E soprattutto, è il sì che spalanca la porta al passaggio più sensibile: l’attivazione delle procedure per l’accensione del mutuo, con trasmissione degli atti alla Ragioneria per la gestione del debito. Inseriamo il voto di Giunta in formato scaricabile alla fine di questo articolo.
Dentro le carte del Campidoglio c’è anche una di quelle contraddizioni che in Campidoglio non sembrerebbero mancare mai: nelle premesse si parla di finanziamento con mutuo, poi si richiama anche l’avanzo vincolato da economie. Ma in ogni caso nel voto di Giunta la direzione politica è chiara e scritta nero su bianco: si procede per attivare il mutuo. Tradotto: l’opera viene incardinata nella logica del debito, ancora una volta.
Chi c’era (e chi no): la maggioranza vota, ma i “pesi massimi” non si vedono
Al momento del voto, risultano presenti in Giunta gli assessori: Alfonsi, Battaglia, Funari, Pratelli, Smeriglio, Zevi, Scozzese, Lucarelli e Veloccia. Ma la fotografia politica della seduta è tutta nelle assenze “di sostanza”: il sindaco Roberto Gualtieri, dopo essere stato indicato presente all’inizio, risulta uscito dall’Aula; Patanè (Mobilità) non risulta presente né in presenza né da remoto; Segnalini (Lavori Pubblici) e Onorato (Sport e Turismo) lasciano la seduta nel corso dei lavori, prima del voto, per motivi ignoti, non specificati dalla segretaria comunale tra le carte.
Roma verso la fine del commissariamento (con l’aiuto del Governo), ma i mutui continuano
Il contesto rende il tutto ancora più politicamente urticante. Roma, infatti, è a un passo dall’uscita dal commissariamento del debito storico. La notizia è del 4 dicembre, rilanciata dal sito internet del Comune di Roma e non ripresa dai media mainstream. Una vicenda che lo stesso Gualtieri ha salutato come risultato della collaborazione con il Governo, ringraziando apertamente Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giorgetti. È la narrazione della “pagina del debito che si chiude” in anticipo, largo anticipo rispetto alla data indicata nei mesi scorsi del 31 dicembre 2028. Una buona notizia per tutti, se e quando verrà confermata in via definitiva e non per comunicato stampa.
Mutui su mutui, continua la politica a debito di Gualtieri
Eppure, mentre si festeggierebbe la fine di un’epoca, il Comune di Roma continua a scrivere la successiva con la stessa penna: nuovi mutui per i prossimi vent’anni. Perché questi 10 milioni non arrivano nel vuoto: si sommano ai 58 milioni già impostati di recente per rifare strade e asfalti e che verranno gestiti da Risorse per Roma, divenuta la nuova Anas di Gualtieri. Cambiano le etichette – grande viabilità, manutenzione, sicurezza, attraversamenti – ma la sostanza percepita da chi guarda i bilanci resta una: Roma prova a rimettersi in sesto, però lo fa accendendo nuovi finanziamenti, uno dietro l’altro.
Sicurezza pedoni: obiettivo giusto, domanda scomoda
Sia chiaro: gli attraversamenti rialzati hanno una ragione solida e comprensibile a chiunque, soprattutto vicino a scuole, parchi e luoghi ad alta presenza pedonale. Ridurre la velocità salva vite, e su questo è difficile (e inutile) fare polemica.
La domanda politica, semmai, è un’altra e resta lì, nuda: quanto potrà reggere Roma se ogni stagione della “rinascita” passa comunque dalla cassa del debito? Perché le buone intenzioni non si discutono. Ma i mutui, alla fine, li pagano sempre gli stessi: i romani, oggi e domani. E anche dopodomani. Per la precisione, per i prossimi vent’anni.