Roma, 13 milioni di recensioni false contro bar e ristoranti: tutti i dati Fipe Confcommercio

Il dato è clamoroso: sono oltre 13 milioni le recensioni false pubblicate online a Roma su portali come Google e Tripadvisor. Lo rileva Fipe Confcommercio, che denuncia un fenomeno sempre più invasivo e pericoloso per il comparto della ristorazione e delle attività alimentari. Non si tratta solo di commenti negativi: il mercato delle valutazioni digitali è popolato da giudizi completamente inventati, lasciati da utenti mai stati nei locali, oppure da commenti ultra-positivi scritti da amici o da agenzie specializzate per gonfiare il punteggio complessivo delle attività. Il risultato? Un danno reputazionale e, soprattutto, economico, che può arrivare fino al 30% del fatturato.
Roma, il potere delle recensioni
Secondo il Centro studi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il 70% dei consumatori sceglie il ristorante in base alle recensioni trovate online. In un’epoca in cui la reputazione digitale è determinante, l’impatto di un sistema manipolato è devastante. I bersagli non sono solo ristoranti di fascia alta, ma anche bar, gastronomie, gelaterie, botteghe alimentari e qualsiasi altra attività del settore food & beverage. Tutti potenziali bersagli di un sistema di valutazioni distorte, spesso costruite ad arte da profili falsi, privi di dettagli personali e con nomi fittizi. Recensioni che parlano di piatti mai esistiti, di servizi mai offerti e di esperienze mai vissute.

Il ‘racket’ delle recensioni a pagamento colpisce anche Roma
Dietro al boom delle recensioni false si muove un vero e proprio racket organizzato. In diversi casi, a denunciare il fenomeno sono stati gli stessi ristoratori, che hanno ricevuto proposte commerciali inquietanti.
In particolare, nel 2024, un noto imprenditore romano è stato contattato da un presunto “promotore di recensioni Google” con sede in Bangladesh, che offriva 100 recensioni positive a 400 euro. Al rifiuto del ristoratore è seguita una pioggia di minacce e ricatti digitali, culminata in messaggi intimidatori: se non si acquistano recensioni, partono quelle negative. Un meccanismo criminale che somiglia in tutto e per tutto a un sistema estorsivo.
Il danno al tessuto produttivo
Non si tratta di un problema di poco conto. Le attività romane, già messe a dura prova da anni di crisi e dalla concorrenza crescente, devono ora fronteggiare anche un nemico invisibile, che agisce nell’ombra del web.
Le recensioni falsificate, positive o negative che siano, alterano il libero mercato, distorcono la concorrenza e rendono quasi impossibile per l’utente medio distinguere ciò che è autentico da ciò che è fabbricato. Anche gli imprenditori più esperti, secondo quanto riferito da Fipe Confcommercio, faticano a comprendere la veridicità dei giudizi che appaiono quotidianamente sulle piattaforme online.
Le contromisure e il vuoto normativo
Al momento, manca una normativa chiara e incisiva. Mentre il Senato discute una possibile stretta legislativa, il vuoto normativo favorisce l’impunità di chi gestisce questi pacchetti di recensioni. Le agenzie che operano nel settore riescono a offrire pacchetti completi: recensioni con foto, testi ben costruiti e strategie di posizionamento, tutto acquistabile con una manciata di euro. Questo mercato nero dell’opinione pubblica digitale si muove tra Italia e paesi esteri, sfruttando la difficoltà di tracciamento e la mancanza di regolazione.
La trappola dell’apparenza pesa il 30% a Roma
Uno degli aspetti più inquietanti è che le recensioni false non sono più solo testi generici. Ora si presentano con foto dettagliate, apparentemente genuine, che rendono ancora più credibili i giudizi. Questo tipo di contenuti si moltiplica soprattutto nei ristoranti delle zone più turistiche, come Trastevere, dove la competizione è altissima e dove l’immagine online può determinare il successo o l’insuccesso di un’attività. La presenza di immagini in alta qualità, in molti casi false o riciclate, è un ulteriore elemento che confonde gli utenti e inquina il mercato.
Conclusione: Il fenomeno delle recensioni false è ormai fuori controllo. I dati forniti da Fipe Confcommercio sono allarmanti e confermano che servono interventi urgenti e concreti per proteggere i ristoratori onesti e i consumatori. Mentre la politica sembra muoversi lentamente, il mercato digitale delle opinioni continua a crescere, alimentando un sistema che danneggia la credibilità del settore e mina la fiducia tra imprese e clientela.