Roma, 16 strisce pedonali luminose salva-pedoni per 15 Municipi: l’elenco delle vie interessate

Roma, una striscia pedonale luminosa

Contenuti dell'articolo

Roma si prepara a illuminare le sue strade con sedici nuovi attraversamenti pedonali luminosi per 15 municipi. Non semplici strisce, ma vere e proprie “ancore di sicurezza” per cittadini che ogni giorno rischiano la vita tra auto lanciate a tutta velocità, sosta selvaggia e assenza di controlli. L’intervento, deciso dall’amministrazione capitolina, riguarda punti strategici in diversi municipi, spesso vicino a scuole, parchi, stazioni o incroci notoriamente pericolosi.

Una scelta che, sulla carta, sembra di buon senso. Ma la vera domanda resta: queste nuove installazioni saranno davvero sufficienti a cambiare la quotidiana ‘roulette russa’ dei pedoni romani?

Roma, il cuore del progetto delle strisce pedonali luminose: dove nasceranno le strisce luminose

Il provvedimento firmato dal Dipartimento capitolino prevede lavori da oggi fino al 30 ottobre 2025. Le strade coinvolte sono arterie ad alto traffico o vie residenziali dove i cittadini da anni denunciano situazioni di pericolo.

Via Casal dei Pazzi (IV Municipio): snodo cruciale che costeggia scuole e attività commerciali. Qui gli attraversamenti diventano vitali per studenti e famiglie.

Via Lina Cavalieri (III Municipio): strada lunga, rettilinea, dove le auto corrono indisturbate. Da anni i residenti chiedono un intervento.

Via del Podere Rosa (III Municipio): nei pressi del parco omonimo, frequentato da famiglie e bambini.

Piazza dei Condottieri (V Municipio): nel cuore di Centocelle, area densamente popolata, ricca di locali e botteghe.

L’incubo traffico nei quartieri popolari di Roma

Via Degas (VIII Municipio): piccola ma trafficata, a due passi da scuole e fermate bus.

Via Lemonia (VII Municipio): corre accanto al Parco degli Acquedotti, meta di centinaia di romani ogni giorno. Qui la pericolosità è nota da anni.

Via del Tintoretto (VIII Municipio): arteria ad alto scorrimento, vicina a uffici e supermercati.

Via di Macchia Saponara (X Municipio, Axa-Casal Palocco): zona residenziale attraversata da un traffico intenso, tra scuole e centri sportivi.

Ostia e il litorale di Roma: via alle nuove strisce pedonali luminose salva-pedoni

Via Mar Rosso (X Municipio, Ostia): strada ampia e caotica, a pochi metri dal mare e dal centro commerciale “Le Terrazze”.

Via di Acilia (X Municipio): arteria trafficatissima, collegamento fondamentale con la Cristoforo Colombo.

Via Osteria di Dragoncello (X Municipio): vicino al quartiere popolare di Dragoncello, zona con scuole e servizi di quartiere.

Qui il problema non è solo la velocità delle auto, ma la totale assenza di presidi di sicurezza: strisce scolorite, semafori guasti, buche che diventano trappole per chi si muove a piedi o in bici.

La periferia dimenticata di Roma

Via della Cellulosa (XIII Municipio, Casalotti): quartiere saturo di traffico ma con servizi scarsi.

Via di Val Cannuta (XIII Municipio, Boccea): vicino a scuole e centri sportivi.

Via di Torrevecchia (XIV Municipio): una delle strade più caotiche della periferia nord-ovest, piena di negozi, fermate bus e attraversata ogni giorno da migliaia di studenti.

Via di Tragliatella (XV Municipio, Tragliatella): qui sorgeranno due attraversamenti, in una zona spesso dimenticata, tra campagne e frazioni isolate.

Via della Stazione di Cesano (XV Municipio, Cesano): davanti alla stazione ferroviaria, punto nevralgico per i pendolari.

La sicurezza prima di tutto?

L’iniziativa, almeno nelle intenzioni, va a colmare un vuoto che i romani denunciano da decenni: l’insicurezza sulle strisce. Nel 2024, secondo i dati dell’Aci e dell’Istat, Roma ha registrato centinaia di investimenti di pedoni, spesso proprio su attraversamenti già esistenti ma non illuminati.

Le nuove strisce saranno dotate di segnalatori luminosi, visibili anche di notte e con scarsa visibilità. Una tecnologia che in molte capitali europee è ormai la norma, mentre a Roma rappresenta ancora l’eccezione.

Una corsa contro il tempo

In ogni caso, fino al 30 ottobre scatterà il divieto di sosta h24 in tutti i tratti interessati. Le lavorazioni saranno curate da Areti S.p.A., con l’installazione dei nuovi dispositivi. Ma i cittadini si chiedono già se i tempi saranno rispettati e, soprattutto, se la manutenzione futura verrà garantita. Perché, tra l’altro, non basta accendere oggi la luce su una striscia pedonale: serve mantenerla efficiente domani. E qui, storicamente, Roma inciampa sempre.

Un passo avanti, ma non basta: sicurezza o… specchietto per le allodole?

La mappa delle nuove installazioni mostra uno sforzo di riequilibrio tra centro e periferie, ma la realtà è che si tratta di appena 16 attraversamenti in una città immensa con 15 Municipi. Una goccia nel mare.

Eppure, dove saranno posizionati, possono davvero fare la differenza. Davanti a scuole, stazioni, parchi, mercati rionali: luoghi quotidiani dove il pedone dovrebbe sentirsi al sicuro.

Il messaggio politico è chiaro: la Capitale tenta di recuperare terreno sul fronte della sicurezza stradale. Ma resta la domanda: basteranno sedici strisce luminose a cambiare la cultura di una città che continua a correre troppo, a rispettare poco chi cammina, con pochi parcheggi e in cui i mezzi pubblici funzionano ancora male?