Roma, 17 nuovi treni per la Metro C: “Il Campidoglio annuncia l’avvio nel 2026, ma saranno attivi solo nel 2028”
Roma, il consigliere capitolino Francesco Carpano riapre il dossier Metro C con un attacco frontale sulle tempistiche dei nuovi convogli per la Metro preannunciate dal Campidoglio. Il punto, dice Carpano, è che il Campidoglio continua a parlare di arrivi “l’anno prossimo”, ossia nel 2026, come annunciato in “Commissione Mobilità dall’assessore Patanè anche quest’oggi, 12 dicembre, e come già preannunciato in precedenza con una intervista dell’estate scorsa al Messaggero”.
“Eppure il cronoprogramma ufficiale dell’avvio dei 17 nuovi treni – continua Carpano – racconta un’altra storia. Nella primavera del 2028 si chiuderebbe il collaudo dei soli primi due treni su diciassette totali”.” Nel frattempo, denuncia sempre Carpano, centinaia di migliaia di romani dell’area Est resteranno in attesa, tra disagi quotidiani e promesse che sembrano scorrere più veloci dei cantieri, al netto delle promesse politiche.

La versione dell’assessorato alla Mobilità di Roma: consegne dal 2026
Dall’altra parte c’è la linea del Campidoglio. L’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ha ribadito in più occasioni che i nuovi treni cominceranno ad arrivare il prossimo anno, indicazione ripresa anche in Commissione Mobilità. Il messaggio è chiaro: la flotta della Linea C dovrebbe rafforzarsi con una nuova fornitura, così da aumentare la disponibilità di convogli e — in prospettiva — migliorare la regolarità del servizio. Ma è proprio sul significato di “arrivo” che si gioca lo scontro politico.
Il nodo: consegna non significa subito servizio, tutt’altro
Carpano mette l’accento su una distinzione che per chi prende la metro è decisiva: un treno può essere consegnato, ma non essere ancora pronto a trasportare passeggeri. Tra messa a punto, prove, certificazioni e collaudi, il tempo che passa tra l’arrivo fisico del convoglio e l’entrata in servizio può diventare lungo. Ed è qui che, secondo il consigliere, l’annuncio rischia di trasformarsi in un’illusione: se il cronoprogramma colloca i collaudi dei primi due mezzi nel 2028, l’impatto reale sulla vita dei pendolari potrebbe non vedersi per anni.
Roma Est, aspettative alte e pazienza dei romani al limite
La questione non è tecnica, è politica e sociale. La Linea C è una linea strategica per i quartieri orientali e per i comuni dell’area metropolitana collegati al capolinea esterno. Ogni slittamento si traduce in attese più lunghe, corse meno frequenti e affollamento nelle ore di punta. Per questo, nel botta e risposta tra maggioranza e opposizione, l’interesse pubblico sta tutto in una richiesta semplice: chiarezza sulle date effettive di entrata in esercizio, non solo sulle consegne, e un calendario comprensibile per chi la Metro C la usa ogni giorno.
La sfida della trasparenza: numeri, scadenze, responsabilità
Il caso dei “diciassette treni” diventa così un test di credibilità. Carpano chiede di guardare alle carte e al cronoprogramma, non agli slogan. Il Campidoglio rivendica l’impegno ad accelerare e a far arrivare i convogli. In mezzo ci sono i cittadini: quelli che vogliono sapere quando potranno davvero salire su treni nuovi, con più corse e meno disagi. Perché, al netto delle dichiarazioni, l’unica data che conta è quella in cui il servizio cambia davvero.