Roma, 20enne violentato, filmato e abbandonato in strada: aggressori liberi
Una notte diventata incubo a Roma. Alla Magliana un giovane è stato stuprato, filmato e poi lasciato sanguinante in strada. Gli agenti intervenuti hanno denunciato un 34enne per violenza sessuale, ma non l’hanno arrestato. La legge infatti non prevede la flagranza differita, anche se la vittima è in ospedale con 41 giorni di prognosi e c’è un video che documenta tutto.
La violenza nell’ex scuola “8 Marzo”
La vicenda è accaduta nella notte di lunedì. Tutto parte da una serata tra amici, originari del Perù. Uno è il 21enne, l’altro è un 34enne. Secondo il racconto della vittima, ai due si aggiunge un terzo ragazzo. I tre si spostano nell’ex scuola “Otto Marzo”, un edificio ora occupato da circa 104 famiglie di latinos, secondo l’ultimo censimento. Una struttura, quella di via dell’Impruneta, alla Magliana, in preda al degrado, segnalata più volte dai residenti, così come le vicine palazzine dell’Inps, anche quelle occupate dai sudamericani. Non è chiaro se la vittima sia entrata volontariamente nell’appartamento. È invece certo che, al momento dell’aggressione, aveva un tasso alcolemico elevato, come emerge dagli esami clinici eseguiti in seguito in ospedale.
Una volta all’interno, il giovane viene violentato da uno dei due ventenni, mentre l’altro cileno, quello che si era unito all’ultimo momento, riprende la scena con il cellulare. La vittima, incapace di opporre resistenza a causa dell’alcol, subisce. E, una volta terminata la violenza, i due presunti aggressori lasciano il ragazzo in strada, in gravi condizioni. È stato lo stesso ferito, nelle ore successive, a comporre il 112 e a chiedere aiuto. Per lui, una volta arrivato in ospedale, la diagnosi è di 41 giorni per le ferite riportate a causa dello stupro.
I soccorsi le indagini: violentatore denunciato
Sul posto sono arrivate le volanti della Polizia di Stato e i sanitari del 118. Il giovane è stato soccorso e portato in ospedale. Il suo racconto è stato ascoltato dagli agenti, che hanno immediatamente fatto scattare le indagini, coordinate dai Pm di piazzale Clodio. Grazie alla sua testimonianza hanno rintracciato i due e hanno acquisito il video della violenza. Ma non hanno potuto arrestarli. Il reato di violenza sessuale consente infatti l’arresto solamente in flagranza, cioè quando l’autore è colto materialmente mentre commette il fatto o immediatamente dopo. Non è prevista per questo reato la cosiddetta flagranza differita: l’arresto “a distanza” basato su elementi emersi qualche ora dopo non trova applicazione.
Per questo motivo, l’indagato è stato denunciato a piede libero e non tratto immediatamente in arresto. Resta comunque aperta la strada alle misure successive: la Procura può chiedere al giudice per le indagini preliminari l’applicazione di una misura cautelare (fermo, custodia in carcere, obbligo di dimora) nel caso emergano ulteriori elementi che la giustifichino.