Roma, 25enne insultato, pestato di botte e derubato sul bus Atac dal branco: tra gli aggressori anche ragazzini

Lo hanno avvicinato mentre si trovava seduto al proprio posto sul bus Atac della linea N201, all’altezza di piazza dell’Ara Coeli, nel cuore di Roma. E non lo hanno fatto certo perché volevano informazioni o fare amicizia. Lo hanno accerchiato, poi hanno iniziato a insultarlo, tra epiteti offensivi e gesti minatori a suon di ‘Negro di m***a, ti uccido, infame, so dove ti abiti, ti vengo ad uccidere a casa tua, cog****e‘. Come se tutto questo non bastasse sono partiti gli sputi, poi i calci e i pugni per derubarlo. Una notte di terrore quella vissuta da un cittadino libico di 25 anni, che voleva solo viaggiare su quel mezzo e che invece si è ritrovato con più fratture sul suo corpo, senza orologio e telefono. A picchiarlo un gruppo di ragazzini, tra di loro anche 4 minorenni, che ora hanno un volto e un nome.
Sì perché i Carabinieri della Compagnia di Roma Centro hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 4 ragazzi italiani (di cui uno, 21 anni, agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e tre, tra i 19 e i 20 anni, sottoposti all’obbligo di dimora con divieto di lasciare l’abitazione nell’arco notturno). Loro sono tutti indiziati, a vario titolo, di condotte gravissime, in particolare dei reati di lesioni personali e furto, commesse per futili motivi ed aggravati dall’odio razziale. Stessi reati per i quali sono indagati i quattro minorenni, che hanno partecipato a quella violenta aggressione.

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La violenta aggressione sul bus Atac
L’indagine, coordinata dal Procuratore Aggiunto di Roma Dott. Giovanni Conzo ed eseguita dai Carabinieri della Stazione di Roma-Quirinale, è partita il 6 aprile dello scorso anno, quando i militari sono intervenuti sul posto di quella violenta aggressione. Un ragazzo 25enne di origine libica, poco prima, era stato insultato, aggredito e derubato sul bus Atac.
Ora i militari sono riusciti a identificare i componenti di quella gang e fondamentali sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza, ma anche i controlli in banca dati, i testimoni e l’ individuazione fotografica. Stando a una ricostruzione, tutti gli 8 ragazzi quella sera sono saliti a bordo del bus. Si sono avvicinati al passeggero, lo hanno accerchiato senza ragione. E poi hanno agito in branco: lo hanno molestato ripetutamente, insultato e hanno spaventato chiunque provasse a farli desistere. Il 25enne ha cercato di allontanarsi, ha raggiunto il lato opposto dell’autobus, ma gli 8 ragazzi hanno continuato a scagliarsi contro di lui. Uno di loro gli ha sputato addosso e quando la vittima ha provato a reagire, tutti loro hanno continuato. Calci, pugni su tutto il corpo per oltre 30 secondi, fino a colpirlo alle spalle e a farlo cadere, impossessandosi del suo orologio e del telefono. Quella “sete di violenza” è andata avanti anche durante la sosta dell’autobus, quando gli aggressori, che sembravano aver abbandonato il mezzo, sono tornati indietro. E hanno colpito di nuovo.
L’arresto
I Carabinieri della Stazione di Roma-Quirinale, intervenuti dopo la richiesta al 112, hanno avviato le indagini e fin da subito sono riusciti a identificare alcuni degli aggressori, indicati dai primi testimoni, tra i quali l’autista dell’autobus di linea. Loro coraggiosamente hanno tentato di aiutare il 25enne e hanno poi contribuito alle indagini. La vittima è stata subito soccorsa e trasportata all’Ospedale San Giovanni, dove gli sono state riscontrate multiple fratture.
Ora gli 8 giovani aggressori hanno un volto e un nome. I Carabinieri sono riusciti a riconoscere il ruolo di ognuno di loro, hanno ricostruito l’escalation della violenza e hanno capito che alla base di quella gravissima aggressione c’erano motivazioni di odio razziale. Adesso la svolta: le misure cautelari per i maggiorenni e i 4 minorenni indagati presso la Procura della Repubblica per i Minorenni. Loro che insieme si sono sentiti forti, potenti, imbattibili. E si sono scagliati contro un giovane straniero, che era su quell’autobus come un passeggero qualunque. Lui che si è ritrovato insultato e pestato di botte, senza avere avuto modo di reagire, di difendersi. In 8 contro uno.