Roma, 26enne massacrato di botte per aver difeso una ragazza: aggredito con un casco e preso a calci in faccia (FOTO)

Ha visto una ragazza in difficoltà e ha deciso di intervenire. Un gesto che avrebbe dovuto essere normale, ma che invece gli è costato un violento pestaggio. È successo nella notte tra il 17 e il 18 maggio in un bar di via Tiburtina, a Roma, dove un ragazzo di 26 anni, Michael, è stato aggredito da due sconosciuti dopo aver provato a difendere una giovane donna dalle avance moleste di un gruppo di ragazzi.

Aggredito alle spalle con un casco, poi la raffica di calci e pugni
Erano circa le quattro del mattino di domenica 18 maggio quando Michael, seduto a bere una birra nel dehors del bar Horus, all’incrocio con via di Pietralata, si è accorto che una ragazza — da lui mai vista prima — veniva presa di mira da alcuni giovani con frasi “troppo spinte”. Preoccupato, si è alzato e le si è avvicinato, nel tentativo di offrirle un po’ di supporto. “Ero poche centinaia di metri da casa”, racconta il 26enne. “Mi ero fermato per bere una birra con gli amici prima di rientrare. Una serata pensierata, dopo una settimana di lavoro. Vedendo che la ragazza veniva importunata da dei giovani, italiani, ho pensato di difenderla, chiedendo loro di smetterla, di lasciarla in pace. Mi sono messo accanto a lei, ma pochi minuti dopo è successo il finimondo e non ho avuto neanche tempo e modo di capire perché”.
Pochi istanti dopo, da dietro, sono infatti arrivati due ragazzi su uno scooter. Uno di loro gli ha scagliato un casco addosso, poi entrambi si sono accaniti su di lui a suon di pugni e calci in faccia. Il volto tumefatto, il sangue, la paura.
Salvato dalla sicurezza del locale, ora è caccia agli aggressori
A fermare l’assurda aggressione sono stati gli addetti alla sicurezza del locale, che sono riusciti a mettere in fuga i due violenti. I responsabili sono scappati via a bordo del motorino con cui erano arrivati, e di loro, al momento, non si conosce l’identità.
“I due che mi hanno aggredito non appartenevano neanche al gruppo iniziale che stava infastidendo la ragazza”, ha precisato Michael, ribadendolo anche nella denuncia sporta ai carabinieri poche ore dopo. Da quanto ricostruito, i due giovani sullo scooter sembrerebbero stranieri, forse dell’est Europa, almeno dall’accento con cui hanno parlato. “Ringrazio gli addetti alla sicurezza del bar. Senza il loro intervento, chissà come sarebbe andata a finire…”
Al Pertini con il volto gonfio e cinque giorni di prognosi
Accompagnato dal padre, il 26enne è finito al pronto soccorso del Sandro Pertini. I medici lo hanno medicato e refertato con una prognosi di cinque giorni. Il suo volto è gonfio e pieno di lividi, ma il dolore più forte, probabilmente, è quello dell’ingiustizia.
In corso le indagini: ci sono telecamere e testimoni
Ora sulla vicenda indagano i militari dell’Arma. Secondo quanto riferito dal giovane, l’aggressione è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza del bar. I testimoni ci sono, sia tra i dipendenti che tra gli addetti alla sicurezza, e potrebbero aiutare a identificare i due autori del pestaggio. Una vicenda che fa riflettere, perché in una notte qualunque, per un gesto di civiltà e coraggio, un ragazzo ha rischiato grosso. E chi lo ha ridotto così, al momento, è ancora libero.