Roma, 3 info point e 11 bagni pubblici, ma a gestione privata: la Giunta Gualtieri allunga la concessione al 2045

Roma, i nuovi 3 info point (a piazza di Spagna, piazza Sonnino e piazza della Città Leonina, in Vaticano) e 11 bagni pubblici interrati tutti rigorosamente in centro, ma anche tutti rigorosamente a gestione privata: la Giunta Gualtieri allunga la concessione a favore del privato fino al 2045. A prima vista, si tratterebbe di un passo avanti nell’accoglienza urbana in vista del Giubileo 2025 e, evidentemente, per i due decenni a venire. Ma, a ben vedere, dietro l’annuncio dell’Amministrazione Gualtieri si nasconderebbe una verità forse meno rassicurante. L’intera rete di chioschi turistici e bagni pubblici interrati che presto verrà installata in punti nevralgici del centro storico, verrà realizzata e sarà gestita da un soggetto privato, la società P. Srl.
Una società privata srl a cui la Giunta Gualtieri (assenti, al momento del voto, sia il sindaco, Roberto Gualtieri, che l’assessore delegato a Turismo e Grandi Eventi, Alessandro Onorato) ha concesso una (probabilmente molta gradita) estensione di gestione fino al 2045. Vent’anni di affari privati garantiti, quindi, con il benestare del Campidoglio. In punti che più centrali di Roma non si potrebbe.

Roma, Info point e bagni pubblici, un progetto nato pubblico finito nelle mani del privato
L’idea nasce oltre dieci anni fa: nel triennio 2011-2013, sindaco Gianni Alemanno. Il progetto era inserto nel piano triennale degli investimenti con la previsione di realizzazione di strutture turistiche con servizi igienici annessi pubblici. Lo stanziamento era pari ad oltre 1,6 milioni di euro. L’obiettivo era creare punti di accoglienza per romani e turisti in aree strategiche del centro. Piazza di Porta Maggiore, via XX Settembre, Piazza San Giovanni in Laterano.
Col tempo, il progetto è stato rimaneggiato, rallentato, e infine ceduto alla società P. srl. Ora, con la ‘scusa’ del Giubileo, il contratto viene prorogato di altri due decenni. Il progetto approvato dalla Giunta, difatti, era stato già pre-approvato da Roberto Gualtieri, in qualità di Commissario Straordinario del Giubileo 2025, con una apposita ordinanza commissariale del 14 marzo scorso. L’ok della Giunta Gualtieri (senza Gualtieri e Onorato), che ha dovuto solo ‘copiare’ quanto già deciso dal Commissario-sindaco, risale allo scorso 15 maggio. La prima domanda sorge spontanea: le strutture 11 delle quali interrate nel centro di Roma saranno pronte e operative entro la fine del Giubileo 2025? Per questo è stata usata l’ordinanza commissariale per imprimere un via libera ‘forzato‘ al progetto?
Roma e il Giubileo 2025, la ‘scusa’ perfetta per blindare la concessione, insieme al Covid?
In ogni caso, secondo l’amministrazione capitolina il Covid 19 avrebbe fatto slittare i tempi di avvio del progetto e ridotto, quindi, i margini di guadagno per il privato. Guadagno che quindi andava riequilibrato, sempre secondo la Giunta Gualtieri. A pochi mesi dall’avvio delle date clou del Giubileo, la Giunta ha approvato quindi un atto che proroga la concessione al privato fino al 2045, sostenendo che solo così si potrà garantire l’equilibrio economico-finanziario del progetto. Tradotto: per permettere al privato di recuperare i propri investimenti, il Comune gli cede l’uso esclusivo di spazi pubblici per altri vent’anni, in luoghi centrali della città. Senza alcuna nuova o successiva gara pubblica, senza trasparenza, senza alternative?
Sì, lo ha deciso il Commissario Gualtieri, con il via libera della Giunta. Assente – come anzidetto – l’assessore delegato al Turismo, Alessandro Onorato, nonostante – così si legge tra le carte – la Giunta demandi proprio alla “Direzione Turismo (…) l’adozione degli atti conseguenti”, vale a dire la gestione dell’intera pratica. Un’altra anomalia.
Una rete di info ponti turistici, ma con profitto privato stra-garantito
Le strutture in questione sono strategiche, certo: chioschi sopra terra e bagni interrati in piazze simbolo della città. I bagni interrati sorgeranno a: via XX settembre, via Zanardelli, piazza di Porta maggiore, Largo di villa Perretti, piazza Esquilino, piazza Santa Maria in Liberatrice, piazza San Giovanni in Laterano e via Carlo Felice.
Oltre a fornire servizi igienici, sopra sorgeranno veri e propri info point per i turisti. Ma a beneficiarne non saranno i cittadini romani, né il Comune. Ma prima di tutto l’unico soggetto privato che potrà gestire e sfruttare economicamente questi spazi per i prossimi vent’anni.
Un altro pezzo di Roma in gestione esterna-privata
La scelta della Giunta Gualtieri conferma un modello sempre più diffuso: beni pubblici strategici concessi a soggetti privati con contratti lunghi, ‘blindati’, senza reali possibilità di controllo pubblico. La gestione dei bagni pubblici e degli info point, anziché tornare al Comune, viene affidata ancora una volta a un operatore privato. Con costi, servizi e condizioni che sfuggono alla supervisione diretta dell’amministrazione.
Cittadini spettatori, trasparenza assente: il centro di Roma subappaltato al privato
Nonostante l’importanza del provvedimento, la decisione è passata quasi sotto silenzio. Nella seduta del 15 maggio 2025, la Giunta ha approvato la proroga senza il sindaco Gualtieri presente e senza l’assessore al Turismo, Onorato. Nessun annuncio ufficiale, nessun confronto con i cittadini. Si è scelto il silenzio, nonostante le fortissime proteste dei cittadini, che chiedono di evitare lo ‘sfregio’ di un info point in piazza di Spagna. L’accoglienza turistica diventa così occasione di business, con i cittadini ridotti a meri ‘spettatori’. Bagni e chioschi sembrano un servizio. Ma il conto, alla fine, lo pagherà la città di Roma, i romani e i turisti che arriveranno nella Capitale, dal Giubileo 2025 e fino al 31 dicembre 2045. Salvo proroghe.