Roma, 30mila posti auto-blu in più, dal centro a Ostia: ecco dove e da quando. Più potere agli ausiliari

Un classico parcheggio a striscia blu, ossia a pagamento, che stanno per aumentare in tutta Roma

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Il Campidoglio, guidato dal sindaco Roberto Gualtieri, ha appena approvato una delibera di Giunta che trasformerà radicalmente la sosta a pagamento di tutta Roma. A partire presumibilmente dal prossimo autunno, verranno istituiti 30mila nuovi stalli blu a pagamento in tutta la città, dal centro alla periferia, inclusa Ostia, eliminando progressivamente quelli bianchi gratuiti pre-esistenti, soprattutto nei quartieri compresi entro l’anello ferroviario.

La mappa dei nuovi parcheggi coinvolge aree finora risparmiate dal ticket, come Pigneto, Ponte Milvio, San Paolo, Garbatella e Ostiense, e zone centrali come Prati, Trieste, Testaccio, San Lorenzo, EUR. Nelle zone definite a “particolare rilevanza urbanistica”, ovvero buona parte del centro e dei quartieri semicentrali, tutti i posti auto diventeranno a pagamento, senza eccezioni per residenti o pendolari. Una scelta che promette di alleggerire la pressione sul traffico, secondo il Campidoglio, ma che in realtà rischia di trasformarsi nell’ennesima gabella urbana. La notizia è stata riportata dal quotidiano La repubblica.

Roma, aumentano i posti auto blu

Con questa manovra, la Giunta Gualtieri punta a portare la città alla quota prefissata di 100mila stalli blu, come previsto da un vecchio Piano mai realizzato dell’amministrazione Marino nel 2015. Oggi Roma conta circa 70mila posti a pagamento. L’estensione decisa oggi colma – sempre secondo la Giunta Gualtieri – quel “fabbisogno” teorico, senza però offrire alcuna alternativa concreta – da quanto a nostra conoscenza – alla mobilità privata, come parcheggi di scambio in aumento, trasporti efficienti o agevolazioni maggiori, reali e concrete per i residenti.

Dietro la scelta si invoca il rispetto di alcune sentenze del Consiglio di Stato, che avrebbero legittimato la rimozione degli stalli gratuiti in aree urbanisticamente rilevanti. Ma forse la realtà è più semplice: il Comune ha bisogno di incassare e la sosta a pagamento si conferma una delle voci più facili da attivare, per il Comune, a carico diretto dei cittadini, turisti e avventori.

Multe più facili a Roma, traffico e cittadini più sorvegliati

Il Piano sarebbe legato anche – così spiega il Campidoglio – a una stretta sulla sosta selvaggia. Oltre all’aumento dei parcheggi blu, il Campidoglio ha rafforzato il ruolo degli ausiliari del traffico. Non si limiteranno più a multare chi non ha pagato il ticket, ma potranno sanzionare qualsiasi infrazione legata alla sosta, incluse doppie file e parcheggi fuori dagli spazi consentiti.

In teoria, l’obiettivo è quello di riportare ordine nelle strade. In pratica, si moltiplicheranno le possibilità di fare cassa, mentre i cittadini saranno costretti a girare ore per cercare un posto libero — sempre a pagamento — o a pagare multe salate per infrazioni spesso dettate dalla mancanza di alternative.

Colpiti residenti e commercianti, con i posti auto-blu

I più penalizzati saranno i residenti: chi vive nei quartieri coinvolti dovrà dotarsi di un abbonamento a pagamento, senza garanzie di trovare un posto vicino casa. Anche i piccoli esercenti, pur teoricamente “favoriti” da una maggiore rotazione dei veicoli, si troveranno ad affrontare una clientela meno invogliata a fermarsi, disincentivata dai costi di parcheggio.

A farne le spese sarà anche la vita sociale e culturale dei rioni: nelle zone più frequentate di sera — come San Lorenzo, Trastevere o il Pigneto — l’arrivo delle strisce blu rischia di svuotare i locali e allontanare i frequentatori occasionali. Il modello è chiaro: chi può, paga e si muove. Chi non può, resti a casa.

Ostia non è più periferia di Roma

La nuova delibera estende il pagamento anche a zone tradizionalmente periferiche come Ostia. Qui il ticket sarà introdotto in diverse strade del litorale, seguendo la logica dell’alta frequentazione turistica. Una mossa che contraddice le promesse di equità territoriale e finisce per assimilare quartieri con servizi insufficienti ai livelli di tassazione dei rioni centrali.

Il paradosso è evidente: in un contesto dove il trasporto pubblico resta inaffidabile, il Campidoglio sceglie di penalizzare ulteriormente l’uso dell’auto privata, senza garantire un reale potenziamento delle alternative.