Roma, “4 ettari attorno al lago dell’ex Snia siano espropriati”: manifestazione di piazza il 5 giugno

Roma, “4 ettari attorno al lago dell’ex Snia siano espropriati”: manifestazione di piazza il 5 giugno. È giunto in redazione un comunicato stampa congiunto Forum delle Energie, Legambiente e Associazione a Sud che pubblichiamo per intero. “Dall’aula del TAR alla città: la vertenza per l’ex Snia continua “, così riporta la nota stampa. Appuntamento il 5 giugno con la Foresta in Cammino. Si è concluso con una pronuncia di improcedibilità il ricorso promosso da Forum Territoriale Parco delle Energie, A Sud e Legambiente contro il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Roma alla società P. 1978 sull’area dell’ex fabbrica Snia Viscosa.
Roma, il costruttore esclude dal recupero le aree ricadenti nel Monumento Naturale
Sentenza che avviene dopo una rinuncia consapevole delle organizzazioni al percorso giudiziario, maturata dopo altri due anni di mobilitazione dal basso e un intenso confronto istituzionale.
Il ricorso – presentato nel febbraio 2023 – denunciava numerose irregolarità.

Dall’autorizzazione a opere di ristrutturazione non previste nella richiesta originaria di restauro, alla carenza istruttoria da parte del Comune di Roma, che aveva rilasciato il titolo edilizio senza considerare le istruttorie pendenti per la demanializzazione del lago ex Snia e per l’estensione del Monumento Naturale.
Al centro della vertenza, la salvaguardia di un’area riconosciuta come ecosistema urbano di pregio e come bene collettivo da tutelare. Oggi, a distanza di oltre due anni dal ricorso, molti dei nodi sollevati sono stati riconosciuti: la società proponente ha presentato una variante al progetto, escludendo le aree ricadenti nel Monumento Naturale.
Raggiunti gli obiettivi principali del ricorso sull’ex Snia di Roma
il Comune di Roma ha approvato una mozione che impegna la Giunta ad attivare un tavolo con Regione e Demanio per l’acquisizione del lago e per l’estensione della tutela a tutta l’area. Sono stati avviati confronti da parte del Comune con enti pubblici e di ricerca per un uso pubblico dell’area, escludendo ogni trattativa con i privati e riconoscendo l’alto valore ambientale e sociale del sito.
In questo scenario, le associazioni ricorrenti hanno ritenuto realizzati gli obiettivi principali del ricorso, scegliendo di rinunciare alla prosecuzione del giudizio.
“La lotta per la difesa dell’ex Snia di Roma non si chiude, si trasforma”
La lotta per la difesa e la valorizzazione dell’ex Snia non si chiude, si trasforma. Dalle aule del TAR torna nelle piazze e nei parchi dove le persone che da anni costruiscono dal basso un altro modello di città, affermano la necessità di espropriare i 4 ettari con i ruderi della fabbrica e di demanializzare le acque del lago per dare vita ad un parco naturalistico archeologico che contrasti i rischi climatici e riscatti il diritto alla salute e al benessere di questo territorio.
Mobilitazione pro ex Snia per il 5 giugno a Roma
Per questo rilanciamo la mobilitazione e diamo appuntamento a tutte e tutti il 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, con “La Foresta in Cammino”: una grande iniziativa per ribadire che ogni metro dell’area è bene comune, che l’ex Snia non si tocca, che il diritto alla natura in città non è negoziabile, in questo come in altri luoghi a rischio cementificazione.
Nonostante l’importanza e la legittimità delle questioni sollevate, la sentenza ha disposto a nostro carico le spese di giudizio. Spese pari a 4.000 euro complessivi da corrispondere a Roma Capitale e alla società Ponente 1978. Una decisione che ancora una volta colpisce chi, come noi, sceglie di tutelare l’interesse collettivo.
La difesa della giustizia ambientale e dell’eguaglianza sociale non può essere un reato. La vertenza continua. La Foresta avanza. Palazzinari bari giù le mani dalla città!”
