Roma, 41 milioni al Gabinetto del Sindaco ma zero euro per illuminare i monumenti: la polemica

Mentre Roma affoga tra buche, degrado e luci spente sui suoi monumenti storici, il Gabinetto del Sindaco Roberto Gualtieri viaggerebbe a tutta velocità con un budget da oltre 41 milioni di euro. A lanciare l’accusa sono i consiglieri della Lega, Fabrizio Santori e Maurizio Politi, che puntano il dito contro un sistema fatto, secondo loro, di spese gonfiate, incarichi esterni, eventi costosissimi e scarsa trasparenza. Nel mirino finisce anche l’ultima bocciatura della loro proposta: acquistare un semplice impianto mobile a led, economico e sostenibile, per dare finalmente luce a monumenti spesso dimenticati. La risposta del Campidoglio sarebbe stata invece un no secco. Ma per gli incarichi esterni e i premi ai dipendenti, i fondi non mancano mai, accusano dalla Lega.

Spese record per il Campidoglio, ma i monumenti restano al buio
Secondo i dati snocciolati dalla Lega, dei 41 milioni destinati al Gabinetto del Sindaco, ben 15 milioni sono stati spesi in eventi, manifestazioni e consulenze, molte delle quali affidate direttamente a Zètema e Acea. Altri 4 milioni, invece, sono fermi, mai utilizzati, nonostante fossero legati al Giubileo. E poi ci sono gli oltre 3,2 milioni di euro in premi distribuiti al personale assunto a tempo determinato. In tutto questo, però, nessuna attenzione alla valorizzazione del patrimonio artistico della città.
Bocciata la proposta per un impianto led mobile
«Abbiamo chiesto una cosa semplice – spiegano i consiglieri – un sistema di illuminazione portatile a led, economico, sostenibile, che potesse essere usato da associazioni e cittadini per iniziative simboliche. Niente da fare. Bocciata senza neanche una discussione seria». A pesare, secondo Santori e Politi, è un meccanismo opaco che lascia l’illuminazione dei monumenti nelle mani di chi ha le giuste conoscenze, affidando sempre tutto ad Acea con costi esorbitanti e accessi limitati.
“Gestione clientelare, serve una svolta”
I due consiglieri parlano senza mezzi termini di «gestione clientelare delle risorse» e invitano l’amministrazione a rivedere radicalmente il bilancio, tagliando le spese superflue del Gabinetto e destinando più risorse a progetti davvero utili per la città. «Roma ha bisogno di trasparenza, equità e buonsenso – concludono – non di passerelle, consulenze dorate e fondi bloccati. È ora di dire basta allo spreco di denaro pubblico».