Roma, 42enne morto in strada: “Greg era il senzatetto amato da tutti a Trastevere”

polizia

Sembrava uno dei tanti sacchi della spazzatura abbandonati sul marciapiede di viale Trastevere, a Roma, davanti al civico 221. Solo avvicinandosi, il passante che ha fatto la macabra scoperta si è reso conto che quella sagoma a terra non era un rifiuto, ma un uomo senza vita. Se ne è accorto vedendo una mano insanguinata. Si chiamava Greg, 42 anni, era di origine polacca. Da tempo viveva lì, sotto quel portone, dove vendeva libri e scambiava sorrisi con chi si fermava.

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La scoperta del corpo

È successo nella notte tra sabato e domenica. Secondo i racconti dei residenti, poco prima si sarebbero sentite delle urla, poi il silenzio. Quando la polizia e i sanitari del 118 sono arrivati, non c’era più nulla da fare. Greg era già morto. Aveva ferite alla testa e sulle braccia, forse compatibili con un’aggressione.

Accanto al corpo non c’erano armi né oggetti contundenti, e dalle sue tasche sono spuntati un cellulare e qualche spicciolo: segno che non si è trattato di una rapina. L’ipotesi, per ora, è quella di una lite finita male.

Gli agenti del commissariato Trastevere, insieme alla Squadra Mobile, stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per capire cosa sia successo davvero in quelle ore buie.

La rivelazione delle telecamere di videosorveglianza

L’analisi delle telecamere di videosorveglianza, il cui risultato è arrivato intorno alle 9 di questa mattina, ha rivelato che Greg non è morto a seguito di un’aggressione. Il 42enne, infatti, è caduto violentemente, sbattendo la testa. Dalle immagini si vede l’uomo, visibilmente in stato di ebbrezza, che si poggia su un motorino e perde l’equilibrio, cadendo a terra. La caduta gli provoca una ferita alla testa. L’uomo si rialza barcollante e raggiunge il suo giaciglio, a pochi metri di distanza. Ma lì cade a terra definitivamente.

È comunque stato richiesto l’esame autoptico, per chiarire l’ora del decesso.

Greg, il senzatetto amato nel quartiere

Per i residenti, Greg non era un estraneo. Era ormai parte del quartiere: discreto, gentile, sempre con un sorriso. Da due anni viveva nei pressi del supermercato Elite, dove molti lo avevano imparato a conoscere e rispettare. Ieri, proprio lì, qualcuno ha lasciato fiori, una candela e un biglietto:
Ci mancherai, Greg. Avevi sempre un sorriso nonostante tutto. Scusaci se non abbiamo fatto abbastanza per te”.