Roma, 46 colpi della banda dei rom tra rapine violente e anziani in ostaggio: “Se non stai zitta ti ammazzo” (VIDEO)

Carabinieri campo rom via dei Gordiani

Si erano specializzati in rapine e furti violenti, i 18 rom del campo nomadi di via dei Gordiani arrestati ieri. Puntavano in alto, senza più freni. Prima le aggressioni agli anziani, poi il salto verso i colpi “pesanti”, come l’assalto al supermercato Pewex di San Cesareo del 12 aprile. Secondo gli inquirenti, la rapina era stata organizzata nei minimi dettagli da Satomi H., che dal carcere impartiva ordini alla compagna Giulia R., all’amica Angelica H. e al cugino M., detto “Nico”. Obiettivo: l’incasso da 26mila euro, da spartire al sicuro nel campo nomadi di via dei Gordiani, a Roma, diventato nel tempo la retrovia logistica del gruppo.

Ma era solo la punta dell’iceberg. Perché la banda, stando alle indagini, aveva già alle spalle una sequenza di colpi da Arancia Meccanica: anziani picchiati in casa, minacce di morte, ostaggi presi all’alba o in piena notte, mentre dormivano.

Le aggressioni agli anziani: “Se non stai zitta, ti sparo”

La mattina del 24 febbraio, a Torpignattara, tocca a una 81enne. È sola in casa quando irrompe il gruppo guidato da Martin H., detto “Dollaro”, vent’anni appena. La minacciano con una pistola e un piede di porco per 200 euro scarsi. “Se non stai zitta ti ammazzo”, le sussurra il capo mentre la donna, sotto shock, prova a capire come salvarsi.

Pochi giorni dopo, il 27 febbraio, a farne le spese è un ragazzo del Laurentino: sorpreso in casa all’alba, immobilizzato a letto con la testa coperta dal lenzuolo. “Se chiami la polizia ti uccidiamo”. A Settecamini, una coppia di 87 e 85 anni si ritrova contro il muro con un’ascia puntata al petto. A Ostia, un inquilino viene schiaffeggiato con un coltello alla gola per consegnare mille euro.

L’episodio che più colpisce gli investigatori arriva da via Canino, a Castel Fusano. È l’11 marzo. Tre banditi entrano dalla finestra nella casa di una coppia di 83enni. “Vuoi che faccia male a tua moglie?”, urlano mentre la donna viene usata come ostaggio davanti al marito, che tenta di spiegare che non ci sono né soldi né cassaforte. Sono armati con due aste di ferro. Le puntano contro il pensionato, lo circondano, lo intimidiscono. Nel verbale dirà: “Ho cercato di assecondarli per proteggere mia moglie”. Scene che, nel racconto delle vittime, ricordano davvero un film distopico.

“Non guardarmi in faccia, ti ammazzo”

Le intercettazioni dei carabinieri, che tenevano sotto controllo la banda da mesi, catturano anche pezzi delle aggressioni in diretta. Urla, pianti, richieste di aiuto. A un ostaggio “Dollaro” intima: “Giù la testa, non mi guardare, ti ammazzo”. A un altro: “Se troviamo i vostri gioielli, vi faccio male”.

Il copione usato dalla banda era sempre lo stesso: prima intimidivano le loro vittime, poi le rassicuravano, poi le tornavano a minacciare. Una strategia per tenere le vittime in totale soggezione. “Non piangere, scemo, non ti faccio niente”. E a una donna, che li implorava di lasciarla stare perché si stava sentendo male: “Dormi, dormi, ma questo non è oro?”.