Roma, 52 strade e piazze con limite di velocità a 30 km/h da ottobre: l’elenco

Roma si prepara a un cambiamento radicale della mobilità urbana: a partire da ottobre, il limite di velocità scenderà a 30 km/h in 52 strade e piazze della Capitale. Si parte dal cuore della città, dove sei aree centrali — tra cui Navona, Pantheon, Portico d’Ottavia, Trevi-Quirinale, Tridente e l’ansa barocca — saranno completamente trasformate in zone 30. È l’inizio di una svolta epocale, pensata per ridurre incidenti, salvare vite e restituire spazio a pedoni e ciclisti.
Un piano progressivo e mirato
Il progetto, promosso dall’amministrazione capitolina, prevede un’espansione graduale delle aree a velocità ridotta. Dopo il centro storico, toccherà agli altri quadranti urbani: l’obiettivo è raggiungere 78 zone entro la primavera 2027. Il criterio seguito è chiaro: priorità ai pressi di scuole, ospedali e aree ad alta vulnerabilità. Si punta a rendere ogni quartiere più sicuro, trasformando progressivamente la Capitale in una vera e propria “città a 30 all’ora”.

Le aree già attive o in fase di realizzazione
Otto aree sono già operative o in via di completamento. Tra queste: Casal Bertone, Ostia Antica, viale Ratto delle Sabine a Casal Monastero, largo Millesimo a Torrevecchia, via delle Terme Deciane all’Aventino, Quadraro Vecchio e piazza dei Ravennati a Ostia.
A breve si aggiungeranno via dei Quattro Venti e il tratto urbano dell’Appia Antica. Il progetto, però, non si limita al semplice abbassamento del limite: prevede anche interventi strutturali sulla viabilità, con nuova segnaletica, attraversamenti rialzati, dispositivi di rallentamento e maggiore protezione per gli utenti deboli della strada.
Sicurezza stradale: la priorità è abbattere il numero delle vittime
I numeri parlano chiaro: nonostante un lieve calo delle vittime (55 nei primi sei mesi del 2025 contro 64 nello stesso periodo del 2024), gli incidenti stradali a Roma sono in aumento. La riduzione della velocità è una delle misure più efficaci per ridurre la gravità degli impatti. A 70 km/h, un pedone ha oltre l’80% di probabilità di morire in caso di investimento. A 30 km/h, il rischio scende sotto il 10%. Bologna, che ha adottato il limite dei 30 in diverse aree urbane, ha registrato una drastica riduzione delle morti in città.
Controlli più severi: in arrivo autovelox, tutor e telecamere
La trasformazione di Roma passa anche per un rafforzamento della vigilanza. A settembre partirà il sanzionamento automatico su tre arterie chiave: la Tangenziale Est (con controlli su entrambi i lati all’altezza dei Campi Sportivi), via Isacco Newton e via del Mare, dove verrà finalmente attivato un tutor mai entrato in funzione. A questi si aggiungeranno nuove telecamere per il rilevamento del passaggio con il semaforo rosso: saranno installate su altri 15 incroci strategici, oltre agli 11 già operativi. L’obiettivo è colpire le infrazioni più pericolose e ridurre la potenzialità offensiva degli automobilisti nei punti più critici.
Una città che cambia volto
Il piano delle zone 30 non è solo una questione di numeri o regolamenti: è una scelta politica e culturale. Roma cambia volto, smette di essere ostaggio del traffico e si apre a un modello di mobilità sostenibile, europeo, moderno. Una città dove ci si può muovere in sicurezza a piedi o in bicicletta, dove il diritto alla vita non viene messo in discussione dalla velocità. La strada è ancora lunga, ma la direzione è stata tracciata. E stavolta, sembra non esserci modo di tornare indietro.