Roma, 86enne rischia di strozzarsi: agente-eroe salta dal balcone al sesto piano per salvarlo

Roma, ore 20:00 di una sera come tante. Una chiamata al Numero Unico di Emergenza 112 interrompe la routine dei due agenti del V Distretto di Polizia Prenestino. Le segnalazioni parlano di urla e rumori sospetti provenienti da un’abitazione al sesto piano di una palazzina nel quartiere romano. Non si tratta di un normale controllo: la situazione appare da subito allarmante. I poliziotti, Vito e Roberto, si precipitano sul posto. L’intervento si rivelerà cruciale per salvare una vita in pericolo.
Porta chiusa e silenzio: il tempo stringe
All’arrivo, i due agenti trovano la porta dell’appartamento sbarrata dall’interno. Nessuna risposta dall’anziano che vive nell’alloggio. Le grida sono cessate, ma il silenzio preoccupa. In casi come questi, ogni minuto può fare la differenza tra la vita e la morte. Dopo aver valutato ogni possibilità, gli agenti capiscono che l’unica via d’accesso potrebbe essere dal balcone adiacente. Con l’aiuto di un vicino, riescono a constatare che, sebbene rischioso, un passaggio da un balcone all’altro è tecnicamente possibile.

Il salto nel vuoto per salvare una vita
È a quel punto che uno dei due agenti prende una decisione che rasenta l’impossibile. Scavalca la ringhiera del balcone e, sospeso nel vuoto al sesto piano, effettua un balzo che lo porta dritto all’appartamento dell’anziano.
Un gesto coraggioso, frutto di istinto, addestramento e sangue freddo. Una volta atterrato sul balcone, l’agente forza l’ingresso e si introduce rapidamente in casa. La scena che si trova davanti è drammatica: l’uomo, 86 anni, è a terra, privo di coscienza, con le vie respiratorie bloccate da una dentiera.
Un gesto estremo per impedire il peggio
Senza perdere un secondo, l’agente agisce: infila la mano nella bocca dell’anziano e riesce a rimuovere l’ostruzione. È questione di attimi. L’uomo ricomincia a respirare. Nel frattempo, il secondo agente continua ad aprire un varco alternativo per permettere l’ingresso dei sanitari.
A colpi di forza, riesce ad aprire una seconda via d’accesso all’interno dell’abitazione. Quando arriva l’ambulanza, l’intervento dei soccorritori è ormai facilitato dal coraggio e dalla prontezza di chi è arrivato per primo.
Salvo per miracolo, grazie alla polizia
Il protagonista di questa vicenda è Claudio, un anziano di 86 anni che oggi è ricoverato in ospedale ma fuori pericolo. La sua sopravvivenza è dovuta all’intervento tempestivo e al coraggio straordinario degli agenti. Uno dei due ha riportato una lieve lesione alla caviglia durante l’operazione, ma nulla che non possa guarire con il tempo. Quello che conta è la vita che è stata salvata. Un intervento che dimostra, una volta di più, come dietro una divisa possano celarsi gesti di puro eroismo.
Non solo dovere: una prova di umanità
L’episodio, avvenuto nel quartiere Prenestino, non è solo una cronaca di polizia. È la dimostrazione concreta di come il lavoro quotidiano delle forze dell’ordine possa trasformarsi in un atto di umanità estrema. Senza esitare, mettendo a rischio la propria incolumità, un agente ha sfidato le leggi della fisica per raggiungere e salvare un uomo in fin di vita. Un gesto che non può essere archiviato come semplice “atto del dovere”, ma come esempio tangibile di coraggio e dedizione al servizio pubblico.
Conclusione
Non sempre i riflettori si accendono su storie come questa. Eppure, nel silenzio della quotidianità, ci sono agenti che rischiano la vita per salvarne altre. Questa vicenda, avvenuta a Roma, è un promemoria vivido di cosa significhi realmente essere al servizio della collettività: non solo far rispettare la legge, ma saperla mettere da parte, a volte, per un salto nel vuoto che restituisce il respiro a chi lo ha perso.