Roma a mano armata, stretta del Prefetto: ritirate 165 armi da fuoco e 27 denunce

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Un fucile sotto al letto del figlio e un fucile a pompa su un comodino. Stretta sulla detenzione delle armi. Fucili e pistole, molte delle quali detenute legalmente dai proprietari, ma “sparite” dalle abitazioni dopo la visita dei ladri d’appartamento. Un mercato florido, quello illegale delle armi, con molte poi utilizzate nei recenti fatti di sangue avvenuti a Roma e provincia nei primi mesi di questo nuovo anno.

Troppe armi

Fenomeno che evidenzia la facilità con cui le armi circolano. I sequestri di alcuni arsenali della criminalità hanno allarmato il prefetto di Roma che ha predisposto dei controlli capillari per verificare le condizioni con cui le armi vengono conservate e protette. Pistole, fucili che, troppo spesso, vengono lasciate incustodite e preda di ladri che li rubano per poi immetterli nel mercato illegale.

La stretta della Prefettura

Come stabilito in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica se da un lato sono stati messi in campo maggiori pattuglie per prevenire i furti nelle abitazioni i carabinieri del gruppo di Ostia hanno intensificato l’attività di prevenzione e controllo sull’osservanza delle prescrizioni in materia di armi nel territorio di competenza che comprende le aree del litorale nord di Roma fino a Civitavecchia, la zona a nord della Capitale lungo la via Cassia, i territori delle compagnie di Bracciano e Monterotondo.

Denunciate 27 persone

I significativi controlli hanno interessato 478 possessori di armi che hanno comportato 27 denunce in stato di libertà, 11 persone segnalate al prefetto per la revoca del porto d’armi e 35 diffidate a regolarizzare la certificazione medica di idoneità psicofisica. In linea generale, quindi, il 15% dei soggetti sottoposti a controlli è risultato non a norma. In totale, gli uomini dell’Arma hanno ritirato 165 armi da fuoco, tra sequestri e ritiri amministrativi, 26 armi bianche e quasi 5.000 munizioni.

Controllate 1500 armi

Sull’onda dei controlli, alcuni cittadini si sono messi in regola, anche acquistando idonei armadi per la custodia delle armi, altri spontaneamente hanno deciso di disfarsi delle armi e delle munizioni, regalandole ad amici che hanno titolo per la detenzione oppure, come nel caso di 81 tra pistole e fucili e quasi 2.000 munizioni, sono stati consegnati presso le stazioni dell’Arma dei carabinieri competenti per territorio, per la successiva rottamazione. I controlli hanno consentito di sottoporre a verifica quasi 1.500 armi.

Fucile sotto al letto

Tra le principali violazioni riscontrate ci sono la custodia delle armi in luoghi e con modalità non consentite. Come ad esempio: un fucile era detenuto sotto il letto del figlio minore; un fucile a pompa era detenuto appoggiato su un comodino; armi detenute in scatole da scarpe o riposte in armadi senza idonea chiusura.