Roma a porte chiuse. Tanto pagano gli abbonati

Tanto pagano gli abbonati. Roma a porte chiuse per le prossime settimane come accadrà per tutta la serie A italiana. Questa la mediazione trovata ieri in un consiglio dei ministri infuocato e illustrata direttamente dal ministro Spadafora. Per non falsare ulteriormente il campionato tutte le squadre giocheranno le prossime gare senza pubblico. Almeno fino al cinque aprile, poi si vedrà. Ovviamente la Roma non fa eccezione. Il club di Trigoria in questo disastro sportivo è stato perfino fortunato. Tutte disputate regolarmente le 26 gare di campionato dei giallorossi. Ma ora la musica cambia. Domenica non si scende in campo contro la Samp di mister Ranieri e già si sapeva. Ma il recupero della partita di domenica 15 sarà a porte chiuse. Così come il ritorno del 19 marzo contro il Siviglia di Monchi e la sfida a San Siro contro il Milan di domenica 22. Succede ai tempi del coronavirus. Ma per le partite casalinghe senza pubblico chi risarcisce gli abbonati? Mistero.

Porte chiuse. Tanto pagano gli abbonati

Porte chiuse quindi anche per la Roma nelle prossime partite. Niente pubblico, ma i soldi degli abbinamenti cacciati dai tifosi entreranno ugualmente nel bilancio della società di James Pallotta. Il regolamento interno del club parla chiaro. Niente rimborsi se succedono eventi eccezionali. E più eccezionale del coronavirus non c’è veramente niente. Quindi l’abbonato giallorosso potrà vedere la gara della sua squadra del cuore in televisione se ha già pagato Sky o Dazn. Ma in più pagherà anche il suo posto in curva o in tribuna proprio come uno spettatore virtuale. Alte squadre come la Juve e il Milan hanno fatto scelte diverse e stanno risarcendo i tifosi. Ma per ora dalla Roma nessuna notizia. Forse con il bilancio in profondo rosso Pallotta non se la sente. Ed esplode la rabbia sul web tra i tifosi che pagano lo stesso ma non possono andare allo stadio.

Rabbia sul web

Esplode la rabbia sul web dei tifosi giallorossi. Quelli abbonati intasano i siti della società e i network dove si parla di Roma. Tutti capiscono la necessita di tutelare al primo posto la salute. Ma nessuno si rassegna a dover pagare senza poter andare allo stadio. Intanto scende in campo anche il Codacons, l’associazione che si occupa dei diritti dei consumatori. Annuncia una sorta di class action contro quei club che non rimborsino i biglietti e gli abbonamenti per le partite che si giocheranno a porte chiuse causa pandemia. Chissà se basterà per far cambiare idea alle società che non vogliono pagare. E a portare un po’ di serenità in questo campionato. Che probabilmente verrà ricordato come il più strano di sempre.

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