Roma acquista 600 nuovi appartamenti a 120 milioni: saranno per le famiglie con reddito fino a 53mila e 800€

Roma investe 120 milioni di euro per acquistare oltre 600 nuovi appartamenti destinati all’Edilizia Residenziale Sociale (Ers). È questa la risposta concreta alla crescente domanda di abitazioni a prezzi calmierati nella Capitale, soprattutto da parte di famiglie con redditi medi, spesso escluse dall’edilizia pubblica tradizionale ma comunque in difficoltà sul mercato libero.
Il nuovo piano punta a offrire soluzioni abitative a chi ha un reddito annuo entro i 53.800 euro, una soglia che intercetta una fetta importante della popolazione romana: nuclei familiari con figli, lavoratori con contratti instabili, pensionati soli. L’obiettivo è duplice: garantire case dignitose a chi rischia di scivolare nella povertà abitativa e incrementare il patrimonio immobiliare pubblico, tornato centrale nella pianificazione cittadina.

Roma, via all’acquisto diretto dal mercato immobiliare
Le abitazioni non saranno costruite ex novo, ma acquistate direttamente sul mercato, secondo una procedura pubblica chiusa a fine giugno. Il Comune ha selezionato quattro proposte per un totale di 611 alloggi, di cui 587 attualmente occupati da famiglie sotto sfratto e 24 case libere, pronte a essere assegnate.
L’operazione si concentra quindi anche sulla prevenzione degli sfratti esecutivi, puntando a evitare lo sradicamento di famiglie già fragili, spesso composte da anziani o minori. A vendere gli immobili sono alcuni grandi enti proprietari, tra cui INPS con 433 appartamenti, Con.it Casa (142), Investire Sgr – Fondo Helios (20) e Enasarco, con 16 unità.
Case in zone strategiche e contesti misti
Gli appartamenti si trovano in diverse aree della città, comprese zone periferiche come Fontana Candida, nel Municipio VI, ma anche quartieri più centrali come Cinecittà, dove saranno acquistate 20 abitazioni dall’ex Sara Assicurazioni.
La strategia prevede l’inserimento di queste case all’interno di condomini misti, in modo da evitare la creazione di ghetti residenziali e favorire l’integrazione sociale. Le abitazioni saranno assegnate con canoni calmierati, modulati in base al reddito familiare, nel rispetto dei criteri dell’Ers.
Un modello replicabile
Quella di Roma è la prima operazione su scala nazionale di questo tipo: un intervento strutturato di acquisto di immobili già esistenti da destinare alla fascia media. L’iniziativa rompe con la prassi degli ultimi decenni, durante i quali le amministrazioni pubbliche avevano preferito disfarsi del patrimonio immobiliare, spesso sotto la spinta di tagli e scandali.
Oggi si inverte la rotta: il Comune torna ad acquistare, cercando soluzioni rapide e flessibili a una crisi abitativa sempre più profonda. Il bando sarà rinnovato ogni sei mesi, con l’obiettivo di tutelare nuove famiglie che, pur avendo un reddito, non riescono più a sostenere i costi dell’abitare.
Un tassello nel mosaico dell’emergenza casa
L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di politiche abitative. A giugno, infatti, il Campidoglio aveva annunciato l’acquisto di 1.342 alloggi destinati all’edilizia popolare tradizionale, con una distribuzione capillare nei Municipi, in particolare nel IV, III, VII e X.
Parallelamente, il Comune sta mappando aree edificabili e progettando la rigenerazione di immobili dismessi per aumentare l’offerta abitativa senza consumare nuovo suolo. Tutte strategie che rispondono a un’unica urgenza: garantire il diritto alla casa a un numero crescente di cittadini.
Con oltre 600 nuove unità in arrivo per l’Ers, Roma prova a costruire un modello alternativo e replicabile: concreto, sostenibile e inclusivo.