Roma, addio agli storici pini del Mausoleo delle Fosse Ardeatine: Campidoglio dice ‘Sì’ all’abbattimento

Il Campidoglio ha autorizzato l’abbattimento di quindici pini radicati all’interno dell’area verde del Mausoleo delle Fosse Ardeatine, luogo simbolo della memoria nazionale. Si tratta di una scelta che, pur motivata da valutazioni tecniche e di sicurezza, rappresenta un passaggio doloroso per l’identità paesaggistica del sito, da decenni caratterizzato dall’inconfondibile silhouette di questi alberi. I pini, classificati come instabili e a rischio cedimento, verranno abbattuti le prossime settimane.
Roma e quel valore simbolico del Mausoleo delle fosse Ardeatine
Le Fosse Ardeatine non sono soltanto un’area verde, ma un sacrario che custodisce il ricordo di uno degli eccidi più drammatici della Seconda guerra mondiale. Qui, nel marzo del 1944, furono trucidati 335 civili e militari italiani dalle truppe naziste.

Il mausoleo, inaugurato nel 1949, è da sempre accompagnato dal verde dei pini mediterranei, che nel tempo sono diventati parte integrante della sua immagine. Per questo, la notizia dell’abbattimento scuote particolarmente la sensibilità pubblica.
La perizia tecnica sugli alberi di Roma-Mausoleo delle fosse Ardeatine
Alla base della decisione del Campidoglio non si sarebbe una scelta discrezionale, ma una valutazione tecnica. La perizia firmata dal dottore forestale Marcello Roncoloni ha inserito i quindici pini nella classe di rischio “C.P.C. D”, ovvero piante compromesse, con gravi difetti strutturali e pericolose per la pubblica incolumità. Rami instabili, apparati radicali danneggiati e inclinazioni eccessive hanno reso inevitabile il parere favorevole all’abbattimento. In un luogo di grande affluenza, visitato ogni anno da migliaia di cittadini e scolaresche, il rischio di caduta sarebbe stato ritenuto inaccettabile.
Il vincolo paesaggistico e l’autorizzazione: Ok all’abbattimento
L’area delle Fosse Ardeatine è sottoposta a vincolo paesaggistico diretto in base al Codice dei beni culturali e del paesaggio. Per questo ogni intervento sugli alberi deve essere valutato con la massima attenzione.
Dopo aver ricevuto la richiesta del Dipartimento Tutela Ambientale, il Comune di Roma ha trasmesso il parere favorevole alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che ha dato il via libera definitivo. L’autorizzazione è stata rilasciata, ma i pini abbattuti verranno sostituiti con nuove piante entro aprile 2026. Così promette il Campidoglio.
L’impegno alla sostituzione e al controllo
Non si dovrebbe trattere quindi di una semplice eliminazione, ma di un intervento accompagnato da un piano di rinverdimento. Anche se, al momento, non sappiamo di quale grandezza saranno i nuovi alberi che verranno piantati. Ossia se quelli piantumati entro aprile 2026 saranno piccoli, di media grandezza o già adulti, in modo da costituire, sin da subito, sostituti degni dei loro predecessori.
Il Campidoglio difatti ha chiesto la messa a dimora di nuove essenze arboree, da piantare seguendo pratiche agronomiche certificate. Sarà richiesta anche la presenza di un tecnico incaricato, che dovrà verificare la corretta esecuzione dei lavori.
Un fatto, questo, che certo non rassicura i cittadini in senso assoluto, visto che anche di recente, in centro città, abbiamo potuto ‘ammirare’ nuovi alberi piantumati di recente già secchi, poiché evidentemente non opportunamente annaffiati durante i mesi caldi.

Il dolore di un cambiamento necessario
La perdita di pini secolari non è mai, in ogni caso, un fatto neutro. A Roma, città che da sempre si identifica con queste alberature monumentali, ogni abbattimento porta con sé un senso di perdita collettiva.
In questo caso, il legame emotivo è ancora più forte perché riguarda un luogo simbolo della memoria nazionale. Tuttavia, la tutela della sicurezza dei visitatori e la conservazione del decoro del mausoleo avrebbero prevalso, determinando una scelta complessa per il Campidoglio. Speriamo non dover assistere, all’ennesimo scempio che questo volta finirebbe per colpire uno dei luoghi simbolo dell’occupazione nazista in Italia e, in particolare, di Roma.