Roma, addio Befana a Piazza Navona? Il cantiere “a sorpresa” che mette a rischio la festa dei bambini
Roma, la cartolina più famosa del Natale romano rischia di saltare per colpa di un recinto di lamiera. In piazza Navona, proprio davanti alla chiesa di Sant’Agnese in Agone, è comparso in questi giorni un cantiere del ministero della Cultura che rimette in discussione l’intera festa dell’Epifania: niente lancio della Befana il 6 gennaio e, soprattutto, banchi e giostre da ricollocare in fretta e furia. Il mercatino natalizio dovrebbe aprire il 1° dicembre e restare fino al 6 gennaio, portando in piazza migliaia di persone tra romani e turisti. Ma ora tutto è in forse: non solo una tradizione identitaria, ma anche un servizio pubblico di socialità, svago e lavoro per centinaia di famiglie.
Sicurezza prima di tutto: perché non basta spostare i banchi
Contrariamente a quanto potrebbe sembrare, il problema non è solo “fare posto” al cantiere. Il nodo vero è il piano di sicurezza, indispensabile per gestire affollamenti, vie di fuga, soccorsi e accessi di emergenza in una piazza che, durante le feste, si riempie all’inverosimile.
Quel piano era stato costruito immaginando una piazza libera da ostacoli centrali: ora il cantiere, posizionato esattamente nel tratto in cui le bancarelle si susseguono una dopo l’altra, cambia tutto. Non basta ruotare una giostra o spostare qualche banco: bisogna ridisegnare l’assetto, garantendo che vigili del fuoco, ambulanze e forze dell’ordine possano intervenire in ogni momento. Un lavoro tecnico complesso, ma essenziale per la tutela di chi la piazza la vive. La notizia è stata riportata da Roma Today.
Un cantiere per salvare il patrimonio: i lavori nella cripta di Sant’Agnese
Se la festa rischia, è perché in gioco c’è un altro interesse pubblico fondamentale: la sicurezza e la conservazione di uno dei luoghi più delicati del patrimonio storico-artistico romano. Il cantiere rientra nel progetto “Caput Mundi” e nei “Percorsi giubilari 2025: dalla Roma pagana alla Roma cristiana”, finanziati con fondi europei e Pnrr.
Nella cripta e nel cimitero Pamphili sono previsti interventi delicati: indagini diagnostiche, monitoraggi, lavori contro le infiltrazioni, consolidamenti strutturali, restauro delle superfici decorate. Operazioni che non possono essere rimandate troppo a lungo e che devono chiudersi entro giugno 2026. Il cantiere avrebbe dovuto aprire a marzo e chiudere a ottobre, ma è partito solo ora: ritardi che oggi pesano su tutta la città.
Mercatino e lavoratori: l’impatto su chi vive di questa festa
Dietro alle luci e ai dolciumi non ci sono solo foto da social, ma decine di famiglie che aspettano tutto l’anno il via al mercatino di piazza Navona. Chi ha vinto i bandi per le bancarelle conta su queste settimane per far quadrare i conti, pagare affitti, dipendenti, fornitori. Ogni incertezza si traduce in fatture rimandate, ordini congelati, prodotti già acquistati che rischiano di restare in magazino.
La festa, poi, non è solo commercio: è anche servizio alla città. Giochi per i bambini, giostre, prodotti artigianali, dolci tipici. Una tradizione che contribuisce alla vivibilità del centro storico, crea occasioni di socialità e anima una piazza che, senza eventi, rischia di trasformarsi in semplice fondale turistico.
Il ruolo del Campidoglio: salvare la festa senza bloccare i lavori
Il Campidoglio non è stato colto del tutto di sorpresa: la Soprintendenza speciale di Roma, soggetto attuatore del restauro, aveva informato l’amministrazione. Ora però serve una soluzione concreta, e serve subito. Da una parte la necessità inderogabile di portare avanti i lavori su Sant’Agnese; dall’altra la responsabilità di garantire una festa sicura, inclusiva e accessibile.
Una delle ipotesi è trovare un punto alternativo da cui far “volare” la Befana, spostando il momento simbolico del 6 gennaio senza cancellarlo. Molto più complessa è la redistribuzione delle bancarelle attorno al cantiere, mantenendo corridoi di sicurezza, accessi e spazi per i flussi pedonali. Una partita tecnica e politica che vale una delle tradizioni più amate dai romani.
Piazza Navona tra sacrifici temporanei e benefici futuri
Il nuovo cantiere arriva dopo quello, già invasivo, che ha interessato la Fontana dei Quattro Fiumi, restaurata dalla Sovrintendenza capitolina con fondi Pnrr. Per mesi le fontane di piazza Navona sono state “impacchettate”, alimentando la sensazione di un centro storico ostaggio dei lavori.
Eppure, proprio questi interventi garantiscono nel lungo periodo la fruizione sicura e decorosa di uno dei luoghi più preziosi di Roma. La vera sfida, oggi, è non mettere in alternativa tutela del patrimonio e vita della città. Se Campidoglio, Soprintendenza e ministero riusciranno a trovare un compromesso intelligente, la Befana potrà continuare a sorridere ai bambini… senza che il futuro della piazza ne paghi il prezzo.