Roma, adottato quando aveva 6 mesi cerca la sua mamma biologica: “Voglio conoscerla”, l’appello

Anziana

Sta per spegnere 55 candeline e come regalo vorrebbe incontrare la sua mamma biologica, la donna che nel 1970 lo ha messo al mondo e lo ha fatto nascere a Roma. Ha avuto una vita felice, è stato adottato quando era piccolissimo, ma adesso Giulio vorrebbe mettere insieme tutti i pezzi del puzzle. E vorrebbe trovare le risposte a quelle tante domande che ha.

Perché la mamma biologica lo ha abbandonato? Aveva dei problemi? Cosa l’ha spinta a lasciarlo in orfanotrofio?, si chiede. L’uomo vorrebbe conoscere le sue origini, capire se eventualmente ha anche dei fratelli. Vorrebbe solo stringere il cerchio attorno a quella che resta la sua vita, attorno a quel passato che non conosce del tutto.

Roma, scopre di essere stata adottata: ‘Vorrei conoscere la mia mamma biologica per chiudere un cerchio’

“Sono stato adottato a Roma, voglio conoscere la mia mamma”

Giulio si è affidato alla pagina social ‘Ti cerco Appelli’, con la speranza di mettere in moto la macchina della solidarietà e di rintracciare la sua mamma biologica, la donna che il 16 settembre del 1970 lo ha messo al mondo all’ospedale San Giovanni di Roma. Sa di essere nato alle 4.35 di quel giorno, ma di sua mamma non conosce nulla. Non sa è ancora in vita o cosa ha passato in tutti questi anni e come li ha vissuti. E ora vorrebbe incontrarla, sapere qualcosa in più di lei che gli ha donato la vita.

“Sono nato a Roma il 16/09/70 nell’ospedale San Giovanni alle 4.35. Attualmente mi chiamo Giulio Carella, sono stato adottato da genitori napoletani. Avevo sei mesi al momento dell’adozione ed ero all’orfanotrofio di Villa Pamphili” – ha spiegato l’uomo. Piccolissimo è stato adottato da due genitori che lo hanno amato e gli hanno fatto vivere una vita felice. Lui che Roma si è trasferito a Napoli, la città che ha fatto da sfondo ai suoi primi amori, alle amicizie, ai lavori. E che ora vorrebbe solo riavvolgere il nastro e conoscere le sue radici.Mio padre adottivo prima del decesso mi consegnò tutta la documentazione dell’adozione. Prima mi chiamavano Giulio Provenzani. Sono alla ricerca di mia madre biologica, per sapere sull’abbandono” – ha concluso nel suo appello, che è stato condiviso – in poco tempo – da decine e decine di persone. Tra consigli su come comportarsi, su quali passi compiere. E la speranza di poter davvero avere un lieto fine.

Alla ricerca delle origini

Perché la vita va avanti con alti e bassi, ma dal passato non si può scappare. Torna sempre, in qualche modo. E Giulio vorrebbe solo conoscere sua mamma, capire se gli somiglia, trovare quel tassello mancante. Dalla propria storia, dalle proprie radici, non si può fuggire. Resta l’amore di due genitori adottivi che lo hanno cresciuto come meglio hanno potuto, ma restano anche quelle tante domande senza risposta, che Giulio spera presto di avere.