Roma, aggressione omofoba in pieno centro: tre minorenni denunciati per il pestaggio di un 25enne
La notte tra il 3 e il 4 settembre 2025, in uno dei punti più affollati del centro di Roma, un 25enne viene colpito con una violenza che sorprende perfino chi assiste alla scena. Non c’è alcuna lite precedente, nessuno scambio di battute, nemmeno un cenno che lasci presagire l’aggressione. In corso Vittorio Emanuele II, davanti al civico 156, tre ragazzi minorenni lo assalgono senza esitazione, trasformando un rientro a casa in un’aggressione omofoba che il giovane racconterà poche ore dopo ai Carabinieri di Piazza Farnese.
È proprio la sua denuncia, presentata la mattina successiva, a dare il via alla ricostruzione di un attacco tanto rapido quanto brutale. Il giovane spiega che stava camminando da solo quando ha notato un gruppetto di adolescenti uscire da via del Paradiso. Uno di loro gli si avvicina di scatto, gli afferra il ventaglio che porta tra le mani e lo spezza, come a voler aprire la strada a qualcosa di peggiore. Subito dopo lo spintona per provocare una reazione che non arriverà mai, gli sputa in faccia e gli sferra una serie di pugni violenti – sette, forse otto – tutti diretti al volto.
Aggredito dal branco
Il ragazzo non ha nemmeno il tempo di capire cosa stia accadendo che sul posto arrivano altri due giovani del gruppo, visibilmente agitati. Anche loro gli si scagliano contro, senza una parola, senza un motivo che non sia la forza del branco. Lo colpiscono fino a farlo cadere a terra, mentre in sottofondo riecheggiano insulti di natura chiaramente omofoba. L’intervento di alcuni passanti, che chiamano immediatamente il 112, permette di interrompere quella spirale di violenza. L’ambulanza lo trasporterà all’Ospedale Santo Spirito, dove gli verranno diagnosticate diverse lesioni facciali e una prognosi di venti giorni.
Parallelamente al racconto della vittima, prende forma un’indagine articolata che porta i Carabinieri a muoversi tra corso Vittorio Emanuele II, Corso Rinascimento, Piazza Navona, Campo de’ Fiori, Piazza del Biscione e via del Paradiso. Ogni angolo diventa un frammento utile, ogni testimonianza un tassello da collegare. I militari non si limitano ai racconti: recuperano riscontri tecnici, esaminano identificazioni fotografiche, approfondiscono gli spostamenti del gruppo attraverso i pagamenti con carta effettuati nei locali visitati poco prima dell’aggressione, controllano i profili social dei ragazzi e verificano le informazioni anagrafiche.
Tutto converge verso la stessa direzione: tre minorenni romani, di 17 anni, sarebbero gravemente indiziati di essere gli autori dell’aggressione omofoba a Roma. La denuncia scatta in stato di libertà, con l’accusa di lesioni personali aggravate dalla finalità di discriminazione. Una chiusura che non attenua la violenza del gesto, ma restituisce almeno una forma di riconoscimento alla vittima, che quella notte ha visto trasformarsi un semplice ventaglio in un bersaglio.